
Stekelenburg 6 Non arriva di un soffio sul colpo di testa telecomandato di Caracciolo, poco deciso nell'uscita su Morimoto.

Taddei5 Dopo l'improvvisa rinascita, adesso è in piena flessione. Lo conferma la scialba partita di ieri, in cui soffre Gemiti e commette l'errore che porta al gol di Morimoto. De Rossi 5 Ha l'attenuante di giocare con due infortuni e in un ruolo non suo. Sbaglia però tanto, troppo: molle sul gol di Caracciolo al quale concede un'altra occasione, fatica a trovare posizione e automatismi. José Angel 6 Non è facile giocare in uno stadio che sbuffa a ogni suo tocco di palla. Senza commettere errori particolari, dà la sensazione di giocare col freno a mano tirato almeno per un tempo. Poi chiude alla grande. Simplicio 6.5 Primo tempo timoroso, senza inserimenti e ritmo. Cresce nella ripresa e chiude la sua partita con un gol di «tigna» e classe. Resta una domanda aperta: avrebbe fatto il cucchiaio se non avesse accusato l'infortunio? Gago 6.5 Fatica ad emergere per quarantacinque minuti, cresce di tono e guadagna metri nella seconda parte. Un'altra prova di personalità. Marquinho 7.5 Il migliore per distacco a centrocampo. Segna un gol, sfiora il bis ancora di testa, propizia il tris di Simplicio e manda in porta Bojan per il poker. In netta e costante crescita. Totti 6 Un piccolo passo in avanti rispetto a San Siro. Parte benino, arretra sempre per giocare più palloni e cucire la manovra. Ha una sola occasione vera ma Ujkani è bravo nell'uscita. Sfortunato nelle conclusioni, cala di tono fino alla sostituzione e non ha la forza di partecipare alla goleada. Bojan 6.5 Se si giocasse sempre con il Novara sarebbe già in doppia cifra. Stavolta è un gol di contorno, ma molto bello e al termine di una partita in cui mostra di essere sulla strada giusta. Perrotta 6 Rispunta dal nulla e si mette al servizio della squadra. Restituisce mobilità al centrocampo con qualche inserimento. Può servire anche lui nella volata finale. Lamela 6.5 Il gol è un'impronta di classe pura, l'esultanza rabbiosa spiega quanto ne aveva bisogno. Luis Enrique 6.5 Vederlo sbracciarsi per tutta la partita, anche quando la Roma è avanti di tre gol, la dice tutta sulla maniacalità del suo lavoro e di quanto ancora sia insoddisfatto. Ha ragione ma ieri il bello ha superato di gran lunga il brutto. Alessandro Austini
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