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Berlusconi bacchetta Allegri

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Quasitutto il Milan, da Allegri ai giocatori, fa parte del primo partito. Una maggioranza assoluta bilanciata, però, da Silvio Berlusconi, capolista con i fatti e con le parole della seconda fazione. Il presidente, appena finita la partita, è andato dritto dritto da Guardiola, lo ha preso sottobraccio, ci ha chiacchierato per un po' e poi è entrato nello spogliatoio del Barça. «Ho detto a Guardiola - è uscito di bocca, una volta finita l'improvvisata, a Berlusconi - che apprezzo il modo di giocare del Barcellona. Contento del Milan? Insomma, così così. Ho qualche osservazione da fare, ma non dico quale». Allegri, incassato il non precisato appunto presidenziale, può almeno consolarsi con un risultato che ne concede due sui tre a disposizione per il ritorno di martedì: «Credo che il presidente abbia ragione, a tratti abbiamo giocato bene e nella prima parte di gara abbiamo speso molto. Lo 0-0, però, ci va bene. Possiamo passare il turno anche con un pareggio». Anche Galliani approva il risultato: «Pareggiare contro questo Barcellona è un mezzo miracolo. Noi ci siamo riusciti e adesso possiamo giocarci le nostre chances al Camp Nou». Ibrahimovic pensa già a martedì. «Io - ammicca lo svedese - sono ottimista. Lo 0-0 ci va benissimo». Seedorf azzarda un mezzo pronostico: «Questo Milan può farcela». Guardiola, invece, ha una richiesta da fare al suo Barça per il ritono: «Dobbiamo vincere, altrimenti siamo fuori». Poi, tra il serio e il faceto, c'è spazio anche per altro: «La visita di Berlusconi? Abbiamo parlato di politica e quello che ci siamo detti rimane tra me e lui. Venire in Italia è sempre un piacere, peccato per l'erba di San Siro. Inter e Milan meritano un campo migliore». M.D.S.

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