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Scudetto, lotta continua

L'allenatore della Juventus Antonio Conte

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A una settimana di distanza riprende la corsa al titolo di Milan e Juventus: stesse polemiche, e ognuno per la propria strada. Il gol non assegnato a Muntari fa ancora discutere, così come fanno discutere le parole dei protagonisti. Ieri in Lega calcio Galliani e Andrea Agnelli sono tornati a parlare, col dirigente milanista pronto a sottolineare come le scuse presentate al suo collega siano state «ad personam» e non riferite al club Juventus. «Sono un tifoso del Milan oltre che dirigente, e il mio cuore ancora sanguina - ha detto entrando a via Rosellini - ero stato sgarbato con Agnelli e mi son sentito in dovere di chiedergli scusa». Dall'altra parte grande fair play da parte del numero uno juventino: «Galliani si è scusato, e questo mi ha fatto piacere, ho girato le sue scuse anche a Pirlo che è stato un monumento dei rossoneri e non meritava di essere identificato come uno che dà gomitate - ha dichiarato Agnelli - con il Milan i rapporti sono ottimi, non ci sono mai stati conflitti». Deposta l'ascia di guerra, le due squadre cercheranno di andare dritte per la propria strada fino al 13 maggio, giorno in cui é in programma l'ultima giornata di campionato. Oggi rossoneri di scena a Palermo, calcio d'inizio alle 18. Allegri dovrà ancora una volta fare la conta degli uomini a disposizione: non c'è Pato, mancheranno anche Maxi Lopez, Boateng e Nesta. In compenso, dopo tre giornate di squalifica, torna Ibrahimovic. «La partita di Palermo ha un'importanza vitale - ha dichiarato ieri in conferenza stampa l'allenatore del Milan - é necessario restare in testa alla classifica nonostante il recupero che la Juventus deve disputare a Bologna. Noi non abbiamo alcun motivo per scusarci con la Juventus, sono stati loro a montare e a smontare tutto il teatrino. Buffon é stato coerente, ma forse avrebbe fatto meglio a tacere. Contro di loro noi abbiamo giocato una grande partita, purtroppo ci sono stati degli episodi che raramente succedono in una sfida così importante. Nonostante il pareggio, la mia squadra é uscita rafforzata dal confronto contro la Juventus». Chiusa la polemica a tinte bianconere, si pensa alla sfida contro il Palermo. «Sarà una sfida decisiva - sottolinea il tecnico livornese - tutte le partite sono difficili, ma questa lo è più delle altre. La squadra è consapevole di ciò, ed è pronta a lottare per vincere. Per conquistare i tre punti servirà una grande prestazione». Il Milan non vince a Palermo dal 2006, sulla panchina dei rossoneri c'era ancora Carlo Ancelotti. Da allora cinque vittorie consecutive per i rosanero che questa sera, per dar seguito alla striscia di risultati positivi, dovranno ridisegnare la linea difensiva. Balzaretti é squalificato, Silvestre indisponibile: per fermare Ibrahimovic e compagni servirà una prestazione perfetta. In casa Juve il confronto odierno contro il Chievo sarà il primo di due appuntamenti ravvicinati: mercoledì prossimo a Bologna si giocherà il recupero di campionato, Conte dovrà centellinare le energie dei suoi uomini senza stravolgere modulo e schemi. Stasera il tecnico juventino dovrebbe schierare Padoin dal primo minuto. «Dobbiamo abituarci a essere sotto ai riflettori - dichiara Conte in sala stampa - dopo tantissimi anni siamo di nuovo competitivi. Bisogna abituarsi a vivere gare di grande tensione emotiva, per me è stato come tornare indietro ai tempi in cui ero calciatore, si lottava per vincere e non erano mai rose e fiori. Meritiamo di essere così in alto in classifica, nessuno ci ha regalato nulla. La mentalità vincente si acquisisce solo vincendo e completando un lungo percorso - continua l'allenatore juventino - se riusciremo a centrare un successo, allora avremo fatto qualcosa di veramente straordinario». Stasera c'è l'insidia Chievo, una sfida preparata in poco tempo per gli impegni delle nazionali che hanno tolto molti uomini. «Il Chievo è una bella realtà di provincia, é la dimostrazione che quando ci sono le persone giuste anche senza grandi mezzi, si può fare molto bene».

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