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Klose: non li temo

Klose

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La fascia di capitano della nazionale tedesca, un sogno da inseguire, e un pallone infilato nella porta giallorossa nell'ultimo assalto del derby di andata: il forziere di Miro Klose è capiente, dentro c'é tutta la storia di un campione nato in Polonia, cresciuto in Germania e riscoperto in Italia, dopo un paio di stagioni in chiaroscuro vissute al Bayern. Il tedesco ha nel mirino due record: il primo è di Gerd Muller, il miglior cannoniere tedesco di tutti i tempi. Il secondo è quello di Ronaldo, brasiliano capace di segnare quindici reti nei Mondiali di calcio. Klose sogna altri sei gol con la Germania, un numero sufficente per battere il primato di reti con la maglia della nazionale. E se due arrivassero nel prossimo Mondiale, anche l'altro record sarebbe raggiunto.   Un Europeo da giocare e un Mondiale da inseguire: c'è ancora tempo per pensare al 2014 e al Maracanà di Rio de Janeiro, del resto la sua carta d'identità non è proprio leggera, anzi. Per i laziali é semplicemente un fuoriclasse, per il romanisti un vecchio venuto a svernare nel clima mite della capitale. Intanto lui a Roma ha trovato l'elisir di lunga vita, un ambiente ideale per esprimere al meglio tutte le sue potenzialità di bomber, e una vita meno «inquadrata». I tifosi della Lazio lo hanno scoperto un uomo squadra, un campione capace di mettersi al servizio della squadra. E della sua squadra parla, in vista del derby di domenica pomeriggio. «Non sono una star - ammette nella sala stampa di Formello sfoggiando al collo un vistoso crocefisso - io faccio parte del gruppo, sono uno dei tanti. Il derby è una partita molto importante, cerchermo di fare del nostro meglio. Mi sono reso conto dell'importanza del gol segnato nella partita di andata soltanto nei giorni successivi, da poco tempo ho capito quanto sia importante per i tifosi questa partita. Ritengo che la rete messa a segno contro la Roma sia una delle più significative, ma non tra le più importanti. Ho segnato in competizioni internazionali e durante tre edizioni dei Mondiali, ho fatto gol ancora più importanti». Per un centravanti, il gol più importante é sempre il prossimo, quello che deve arrivare nella partita successiva. E la sfida successiva é quella contro la Roma in cui Klose sarà in campo dal primo minuto. «Sto bene voglio tranquillizzare tutti i laziali, domenica ci sarò. Ho subìto soltanto un colpo alla caviglia, una cosa da poco. È una partita importante, se ognuno di noi farà la propria parte sono convinto che riusciremo a ripetere il risultato dell'andata. Ma per portare a casa una vittoria dovremo essere uniti, e giocare da squadra». Un terzo posto da mantenere, la Champions da inseguire e un avversario da battere. «Ci sono ancora molte partite di qui alla fine, ma noi faremo di tutto per rimanere lì - afferma con decisione - l'importante é non mollare mai. La Roma é una formazione molto valida ma non la temo. Totti e Borini sono pericolosi, ma avranno bisogno del supporto della loro squadra per poter fare qualcosa di buono: il campionato di Serie A é duro per tutti - conclude il bomber - i difensori giocano molto bene, e i centrocampisti sanno sempre dove andare, e come muoversi in mezzo al campo». Domenica c'é il derby, contro la Roma del progetto e della rivoluzione culturale. Per superare l'ennesimo ostacolo la Lazio si aggrappa a Klose, e all'unico schema che rompe tutti gli schemi: «Palla a Klose e s'abbracciamo».

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