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Delneri e De Canio in pole

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Sfida a due per i tre mesi che mancano a fine stagione In corsa anche Zenga. Montella o Mazzarri a giugno

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Lotitoè stato preso alla sprovvista dalla decisione di Reja. Il comportamento di ieri ha ferito profondamente il patron. A farlo infuriare non sono state tanto le dimissioni quanto il modo in cui sono arrivate, con un fax, senza un faccia a faccia e a sole tre ore dalla partenza per Madrid. Così anche il presidente ha ceduto e, dopo aver tamponato l'emergenza convincendo Reja a sedersi per l'ultima volta in panchina, ha cominciato a lavorare alla successione. A ieri sera non erano stati ancora avviati contatti, ma i nomi degli «indiziati» sono noti, non fosse altro perché a questo punto della stagione la rosa è ridotta. In pole c'è Gigi De Canio. Il tecnico ex Lecce sarebbe la soluzione meno traumatica per traghettare la squadra per tre mesi e provare a realizzare il sogno Champions. Ingaggio abbordabile, l'ostacolo è costituito dalle pretese sulla durata del contratto: si parla di una richiesta di un biennale oltre alla coda di stagione. Più staccata l'ipotesi Delneri. L'ex Juventus sarebbe anche pronto a rimettersi in discussione per tre mesi, a patto che si tratti di una panchina di una grande. Non a caso nelle scorse settimane ha rifiutato Genoa e Palermo pur di aspettare l'occasione giusta. A frenare la trattativa la grande amicizia che lo lega a Edy Reja. Potrebbe accettare solo in caso di via libera del goriziano. C'è poi la soluzione interna. In rialzo le quotazioni di Simone Inzaghi, stimato allenatore degli Allievi biancocelesti, che però non ha il patentino e dovrebbe essere affiancato da Bollini o Crialesi. Subito smorzata dalla società la suggestione Lippi: Lotito vorrebbe lanciare qualche tecnico giovane, anche per questo si parla di Walter Zenga. L'ex portiere dell'Inter attualmente allena l'Al Nasr a Dubai ma farebbe carte false pur di tornare in Italia. Nel pomeriggio si è parlato anche di Tassotti: calciatore laziale a inizio carriera, attualmente è vice al Milan ma, come fece Mancini all'epoca della Fiorentina, potrebbe aggirare il regolamento e sedersi sulla panchina biancoceleste. Non sembra però ancora molto stimolato all'idea di diventare capo allenatore. Si è candidato Orsi, si è anche fatto il nome di Agostinelli, ma sono soluzioni molto remote. Ovviamente si pensa anche a giugno, specie se alla fine si dovesse scegliere una semplice strada di transizione. In questo caso i nomi sono molto più intriganti. C'è quello di Mazzarri, che a fine stagione dovrebbe lasciare il Napoli ma sogna una panchina in Premier League. C'è anche Pioli, autore di un ottimo campionato a Verona. Ma, soprattutto, salgono le quotazioni di Vincenzino Montella, autentica rivelazione a Catania. «È la prima volta che sento questa voce - ha detto l'aeroplanino - e sono sorpreso, mi fa piacere se mi stimano ma è Reja l'uomo giusto per la panchina della Lazio». Car. Sol.

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