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Una vetta ghiacciata che fa godere solo Luis Enrique

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Trale deluse anche la Lazio, che però la partita di Genova avrebbe dovuto giocarla in condizioni umane, non su una lastra di ghiaccio, dopo giornate disagiate e imposizioni logistiche crudeli. Se poi, al posto dell'amica Olympia, sulla spalla ti trovi appollaiato un gufo, allora la resa è inevitabile. Hernanes out nel riscaldamento, Rocchi e Stankevicius fermati a metà strada, Diakitè fuori per lesa maestà, già un miracolo aver fatto tremare il Genoa che aveva preso il largo. E poi, in omaggio al rugby, la Lazio dovrà tornare in campo giovedì, in largo anticipo l'impegno di campionato con il Cesena. La Juve bloccata dal Siena, prossima avversaria della Roma: grandi lamentele e minacce di dossier per un mani non visto in area senese, già dimenticati i regali ricevuti contro il Cagliari. Resta comunque il vantaggio, un punto e una partita in meno, sul Milan già contento del pari contro il Napoli, ma disperato per il raptus di Ibra. Poiché i gesti violenti contemplano tre turni di stop (due sono riservati a comportamenti irriguardosi verso gli arbitri) l'attacante dovrebbe saltare anche la sfida forse decisiva per lo scudetto, il 26 febbraio contro la capolista attuale. Avrebbe meritato il rosso anche Aronica, avrebbe avuto diritto a una medaglia il buon Nocerino, che ha preso schiaffi dallo stesso Ibra e poi dal centrale napoletano, Rizzoli non equanime nel distribuire le sanzioni. Terza vittima ilustre l'Udinese: paga dazio alla felice vena attuale della Fiorentina che Delio Rossi sta riportando ai livelli di competenza, doppietta di Jovetic dal dischetto, inutile l'ennesima prodezza di Totò Di Natale, amaro primato nella graduatoria dei bomber di stagione. Ma il fascino discreto della borghesia, tornato in auge a metà settimana, si ripropone non soltanto con le vittorie del Genoa e dei viola, ma anche con il Palermo che sfrutta ancora la sua vocazione casalinga rimandando battuta anche la coraggiosa Atalanta, presto in inferiorità numerica dopo che uno scatenato Miccoli si era procurato il rigore e l'ineccepibile espulsione di Consigli. Ma forse la squadra di Colantuono comincia ad accusare il peso della partenza sprint alla quale era stata obbligata dalla pesante penalità dell'avvio.

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