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Caos arbitri a Melbourne, protestano tutti

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Beh,per la verità il problema è sì rappresentato dalla poca autorità dei giudici di sedia, ma soprattutto dall'incompetenza dei giudici di linea: le chiamate sbagliate finora sono troppe, e non solo sui campi principali dove l'«occhio di falco» corregge gli errori. In una giornata in cui il torneo non ha regalato sorprese - avanti senza problemi Djokovic, Murray e Tsonga, Wozniacki, Sharapova e Serena Williams (500ª vittoria in carriera), mentre la Kvitova ha faticato per battere la Suarez Navarro - la questione arbitrale ha conquistato uno sgradito palcoscenico insieme al folle gesto di rabbia di Baghdatis, capace di spaccare quatto racchette in 25 secondi. Le furenti proteste di Nalbandian, penalizzato dal giudice di sedia franco-marocchino Kader Nouni nel momento cruciale della maratona poi persa contro Isner (8-8 al quinto set, palla break per l'argentino), hanno lasciato il segno sull'organizzazione del torneo. Eppure Nouni è considerato una garanzia nel circuito femminile. E cosa dire dei numerosi errori commessi dai giudici di linea della partita tra Sara Errani e la russa Petrova? Per fortuna l'azzurra ha mantenuto i nervi saldi, chiudendo 6-2 6-2 con autorità senza farsi distrarre dalle chiamate sbagliate e dal time out medico concesso alla Petrova per un fantomatico mal di schiena. E così, nonostante le battute d'arresto di Schiavone, Pennetta e Vinci (6-4 6-2 dalla Zheng), ancora una volta l'Italia porta due ragazze al terzo turno. Nella notte la Oprandi ha sfidato la Goerges, mentre domani la Errani affronterà la Cirstea: due match possibili, arbitri permettendo.

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