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Exploit Cipolla, Davydenko ko

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Il romano elimina il russo nel primo turno degliAustralian Open Pennetta sconfitta all'esordio dalla Bratchikova. Schiavone avanti

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Aleggerlo così, il bilancio dei tennisti italiani nella prima giornata dell'Australian Open sembra positivo. A guardarlo meglio, però, i rimpianti superano le gioie. Perché la vittoria di Flavio Cipolla contro il pur declinante Davydenko è impresa esaltante, ma le sconfitte subite da Fabio Fognini e soprattutto Flavia Pennetta lasciano l'amaro in bocca. Togliere il meritato palcoscenico all'imprevedibile e divertente tennista romano sarebbe del resto oltraggioso. Cipolla non è alto (1.73) né potente (appena 74 chili), ma ha un talento che pochi nel circuito possono vantare. A suon di ricami il 28enne romano ha scalato la classifica fino all'attuale 76° posto, ha battuto Roddick a Madrid e spaventato Dolgopolov agli Us Open fino all'impresa di Melbourne contro Davydenko, rimontato e umiliato in volata (6-4 4-6 3-6 6-2 6-1). «È stata una partita dura - ha raccontato Cipolla - c'era tanto vento e poi sono finito sotto, ma sono stato bravo. Ora cercherò di recuperare le energie per affrontare Feliciano Lopez: serve molto bene ed è in forma, ma se ho battuto Davydenko possono battere anche lui». E magari persino Stepanek in Coppa Davis: è vero, manca ancora un mese al difficile primo turno in Repubblica Ceca, ma pensare di schierare Fognini sembra oggi irrealistico. Seppur condizionato da una fastidiosa fascite plantare, il ligure sta giocando proprio male: dopo le nette sconfitte subite da Sela e Gasquet, a Melbourne Fognini ha ceduto nettamente (6-3 6-2 3-6 6-1) al colombiano Falla. Ancor più dolorosa è la caduta della Pennetta, per nulla bilanciata dai successi di Schiavone (6-1 6-3 alla Pous-Tio), Oprandi (6-4 6-1 alla Yakimova) e Brianti (6-2 7-5 alla Falconi). La brindisina aveva cominciato l'anno alla grande raggiungendo la finale ad Auckland, dove si era arresa agli scricchiolii della schiena piuttosto che alla Zheng. E invece a Melbourne si è rivista la Pennetta peggiore, insicura e dominata dalla modesta qualificata Bratchikova (6-3 1-6 6-2). Nel frattempo, mentre il pubblico australiano ha applaudito la rimonta del giovane Tomic contro Verdasco, Nadal (6-4 6-1 6-1 a Kuznetsov nonostante i dolori al ginocchio) e Federer (7-5 6-2 6-2 a Kudryavtsev) hanno vinto sul campo e poi smorzato i toni delle polemiche sul calendario: «Dovevo parlargli e non criticarlo pubblicamente», ha ammesso Nadal. «Non si può essere sempre d'accordo - ha replicato Federer - ma tra noi è tutto ok».

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