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I tre punti ottenuti con l'Atalanta riportano il sereno in casa biancoceleste.

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Laverità è che qui si cerca solo di fare polemica, perché non mi fate domande tecniche, sulla partita?». Solo una nube in un cielo sereno: in campo si è rivista una Lazio compatta. Magari non spettacolare, ma cinica e blindata in difesa, come nelle migliori versioni della gestione del tecnico friulano: «Mi è piaciuto il primo tempo - spiega lui - come atteggiamento e come mentalità. Li abbiamo pressati alti, abbiamo chiuso tutti gli spazi specie sulle zone laterali, dove sono molto forti». Soprattutto dal punto di vista fisico, la squadra è sembrata in ripresa: «Avevo intravisto già in settimana che stavamo ritrovando intensità e brillantezza. Ma la svolta c'è stata soprattutto dal punto di vista morale: quando c'è questa voglia di vincere e questa concentrazione, con i valori che abbiamo ci sono alte percentuali di riuscita. Certo, ci manca ancora qualcosa: potevamo sfruttare meglio molte ripartenze, muoverci di più senza palla, chiudere prima la partita. Ma il risultato non fa una grinza, è una vittoria ampiamente meritata». Il giudizio sui singoli vede promozioni per Radu e Zauri («sono contento per lui, era stato messo un po' in disparte ma ha risposto alla grande») e un particolare riconoscimento per Rocchi: «Merita un 10 per comportamente e atteggiamento». Il capitano biancoceleste è stato in effetti tra i protagonisti della gara. Sia in positivo - ha causato l'espulsione di Lucchini - che in negativo, sbagliando in maniera clamorosa il gol del raddoppio: «Mi aspettavo il pallone un attimo prima - ha raccontato dopo la gara - e quando mi è arrivato non sono stato lucido nel calciare subito. Il portiere poi non si è tuffato sul dribbling e mi ha rubato il tempo». Sul primo episodio, contestatissimo dagli atalantini, Rocchi prova a spegnere le polemiche: «Lucchini non mi ha toccato con le gambe, ma con il braccio. Cerca di fermarmi con la mano. Magari poteva non essere ammonito, ma il contatto c'era». Ora il calendario si presenta in salita, a partire dalla trasferta di San Siro contro l'Inter: «Sarà molto difficile - ammette il numero 9 biancoceleste - ma sappiamo che se scendiamo in campo uniti e decisi le qualità poi vengono fuori». A guidare l'attacco sarà ancora Miro Klose, che nella Scala del calcio ha già strappato applausi alla prima giornata: «Abbiamo giocato molto bene - ha detto il tedesco, sfoggiando per la prima volta un discreto italiano - abbiamo usato la testa. Adesso è passato mezzo campionato, presto per fare bilanci, aspettiamo la fine e poi vedremo com'è andata. Siamo una grande squadra».

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