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Konko lancia tre sfide al passato

Konko, calciatore della Lazio

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Gli amanti degli arabeschi del destino su una cosa del genere ci scriverebbero quasi un volume intero. Sì, perché da qualsiasi angolatura la si guardi la sfida di Abdoulay Konko alla Juventus ha un significato particolare. Non tutti lo sanno, ma il francese affronterà la Vecchia Signora da ex. Un ex un po' particolare, a dir la verità, visto che pur essendo stato più volte aggregato alla prima squadra, con i «grandi» l'allora 20enne Abdoulay non ci debuttò mai. Visse due stagioni tra i Primavera, vincendo anche una Coppa Italia, ma poi al momento di fare il grande salto la società decise di non credere in lui. Una scelta neanche tanto comprensibile, visto che nel suo ruolo c'erano Birindelli e Pessotto a fine carriera e il non proprio affidabile Zebina. Così Konko si trasferì a Crotone dove ritrovò l'allenatore del primo anno delle giovanili bianconere, quel Gasperini che poi l'avrebbe voluto, nel 2007, anche al Genoa. La seconda occasione per approdare in una grande il francese l'aveva avuta un anno prima. Nell'estate del 2006 l'Inter ci aveva pensato, poi però spuntò sua maestà Maicon e i dirigenti interisti, con una scelta stavolta assai più comprensibile, optarono per il brasiliano. A volte si dice che quando si chiude una porta si apre un portone. Per Konko, invece, si aprì un'esperienza spagnola sfortunata, costellata di infortuni e delusioni. Sembrava dover salutare il sogno di una carriera di primissimo piano, invece poi è arrivata la Lazio. È storia recente, i biancocelesti gli affidano il difficile compito di sostituire Lichtsteiner, ceduto, guarda un po', proprio alla Juventus. Domani sera il terzino svizzero tornerà per la prima volta all'Olimpico dove ha lasciato più di un bel ricordo. Un gol nel derby, cento presenze in campionato, un impegno e una grinta non comune. Un'eredità da far tremare i polsi. Ma il francese l'ha affrontata con una determinazione non comune. Più bravo tecnicamente e in difesa del predecessore - tra l'altro sono praticamente coetanei - Konko si portava dietro l'incognita della tenuta fisica, che ha subito cancellato giocando 950 minuti in campionato sui 990 totali. Peccato che, proprio alla vigilia della gara più attesa, i muscoli si fossero messi improvvisamente a fare i dispettosi. A Napoli una botta alla parte alta della coscia e i timori di non farcela, raddoppiati per chi in infermeria ci ha passato buona parte degli ultimi anni. Alla fine ce la farà. E l'avversario diretto con cui incrocerà le gambe sarà Mirko Vucinic, uno che nella metà giallorossa di Roma ha lasciato ricordi contrastanti, ma in quella biancoceleste procura solo grandi mal di pancia. Sono sette i gol che il montenegrino ha fatto alla Lazio, dei quali 4 nel derby (gli altri tre con la maglia del Lecce). Konko, che un gol ai giallorossi non l'ha ancora fatto, potrebbe segnare a modo suo annullando l'avversario più pericoloso. Vorrebbe dire poter credere davvero nello scudetto. Vorrebbe dire, in definitiva, che la rincorsa a una grande squadra si è finalmente compiuta.

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