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L'Europa porta bene alle prime della classe

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Nonsi lamenta Guidolin, che fa giocare in coppa gli apprendisti minorenni. Al contrario il suo coinquilino Reja non parla in termini proprio entusiasti dell'avventura europea della Lazio, che ha stentato a battere un Parma intimorito, prima che l'immenso Klose producesse ancora una volta la fiammate determinante, con i ringraziamenti di Sculli. Vittoria legittima, anche se quella di ieri non era stata la versione più esaltante della stagione biancoceleste. Ma il tecnico ha sottolineato tutti i disagi che l'Europa impone. La partita dell'Olimpico ha perso a inizio ripresa uno dei protagonisti più attesi: Giovinco, costretto alla resa da un problema muscolare che potrebbe pregiudicarne l'impiego per le amichevoli azzurre in Polonia e con l'Uruguay. E così rischia, finita la stagione di Cassano, di scomparire la banda dei puffi sulla quale Prandelli faceva affidamento. Nella parte meno nobile della classifica, la trasferta di Verona non blinda Mihajlovic, anche se per ora non si parla di esonero. Del resto, che può fare un tecnico di fronte ai terrificanti atteggiamenti difensivi che hanno spalancato la porta a Rigoni, regalando al Chievo tre punti pesanti. Quasi segnato il destino del Cesena, Arrigoni rileva Giampaolo ma non produce miracoli. Vince il Lecce, con l'Inter a quota otto, nonostante giochi a lungo in inferiorità numerica. Valeri, arbitro romano emergente con merito, avrebbe dovuto dimostrare buonsenso invece di cacciare il giovane Muriel per un gesto di insofferenza neanche plateale. Meglio mostrare il muso duro a chi attenta alle altrui gambe. Gianfranco Giubilo

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