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Vettel prepara la festa

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È tutto un far di calcolo a casa Vettel. A Singapore può bissare l'iride se arriva primo, secondo o terzo con determinate combinazioni. Mettere una pietra tombale sul Mondiale con cinque gare d'anticipo farà strafelice lui, un po' meno tutti gli altri piloti, molto meno Bernie Ecclestone, il gongolante padrone del circus che da questo circuito ogni anno porta via una valigetta con 52 milioni di euro in cambio di un GP! Insomma, è caccia grossa alla volpe: Vettel dovrà sfuggire alla "muta di cani" che lo insegue per un motivo o per l'altro. Ha iniziato fissando il miglior tempo nelle libere (seconda sessione, nella prima aveva prevalso Hamilton), impresa abbordabile considerando che le caratteristiche della pista favoriscono la Red Bull. "Il distacco da Alonso è piuttosto ravvicinato", ha detto a fine giornata. Ma va là! Gli avrebbe gridato volentieri l'intero paddock mutuando l'espressione dall'avvocato Ghedini. Poi ha promesso che prenderà rischi solo se ne varrà la pena, e bene fa perché il minimo errore potrebbe diventare la porta stretta in cui sono pronti a infilarsi la Ferrari e la McLaren e la Mercedes, chiunque. Alonso (secondo a due decimi) comanda l'assalto. È un altro che si trova molto a suo agio sulle stradine e l'ultimo tracciato cittadino è per la Rossa un'occasione irripetibile per tornare alla vittoria. Un ricostituente per il morale in vista del 2012. La F150 Italia si presenta con un'evoluzione dell'ala posteriore e un nuovo soffiaggio degli scarichi. Anche Hamilton ha in animo di sparigliare le carte: è quello che ha più da perdere. Se Vettel vince, lo esclude definitivamente dai giochi, non gli resterebbe altro che far da paggetto accompagnatore fino a novembre. Idea insopportabile. Poi ci sono Massa che si contorce ancora al pensiero di quello che successe nel 2008, l'incidente pilotato di Alonso gli fece perdere punti preziosi e il Mondiale, Webber che potrebbe aver voglia di dimostrare che la riconferma è meritata, e Button, il jolly delle gare impossibili. Se è vero che la Ferrari lo vuole per il 2013 (in McLaren Hamilton e Rosberg), si darà da fare. Senza tralasciare Schumacher: si è levato le ragnatele di dosso ed è stabilmente tra i primi. Magari la notte lo intriga. Le incognite sono la pioggia, anche se nelle tre precedenti edizioni non ha mai piovuto, e le luci artificiali oltre ai cordoli che venerdì saltavano come birilli e sono stati sistemati in fretta e furia. Le certezze invece sono l'utilizzo di sospensioni morbide per la giusta aderenza con gomme soft e supersoft su un asfalto sconnesso. A Marina Bay, quattordicesima tappa mondiale (61 giri, pole position alle 16 diretta su Rai2 e gara al via alle 14 su Rai1) sarà uno contro tutti, tutti contro uno.

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