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Calciopoli, ripreso oggi il processo a Napoli

Giustizia

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Sono passati più di cinque anni, e il processo a Calciopoli, ripreso oggi a Napoli, si avvia alle battute finali. In questa prima seduta era il turno dei legali di Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente della Figc tra i più presenti nelle intercettazioni, e dell'ex arbitro Salvatore Racalbuto. Martedì prossimo il pezzo forte: toccherà alla difesa di Luciano Moggi. Per finire poi, dopo ulteriori interventi, con la sentenza prevista per il mese di novembre. Claudio Botti e Vittorio Bratti, difensori di Mazzini, accusato di associazione a delinquere e frode sportiva, sostengono che il loro assistito "è uno che millanta per ritagliarsi una fetta di potere". "Le telefonate tra Mazzini e Lotito - ha sottolineato l'avvocato Botti - sono un capolavoro di chi non conta niente, perchè gli passa tutto sulla testa, e cerca di darsi un ruolo". Insomma quella di Mazzini altro non è che "una storia di piccole e grandi millanterie", perchè lui sarebbe stato sempre "l'ultima ruota del carro". Per l' avvocato Bratti manca la prova dell'attività fraudolenta svolta da Mazzini "sia nello svolgimento delle gare che all'atto delle designazioni arbitrali". Il legale dell'ex arbitro Racalbuto, Giacomo Mongiello, ha chiesto l'assoluzione del suo assistito con le stesse motivazioni. Mongiello ha ripercorso tutte le telefonate del suo assistito ("sempre con i designatori e una volta con De Santis") da cui si evincerebbe che non c'è la volontà dell'ex arbitro siciliano di partecipare a una frode. "Anzi - ha sottolineato Mongiello - quell'anno Racalbuto fu fermato per otto turni dopo un contestato Roma- Juventus. Non il massimo per uno che doveva far parte della cricca". Una ripresa niente male per il processo, ma martedì sono attesi i fuochi d'artificio moggiani.

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