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Alessandro Fusco Il rugby della Capitale si lecca le ferite.

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Laresponsabilità pesa ora sulle spalle delle Aquile del rugby che hanno disperato bisogno di sostegno. «Questa storia è assolutamente negativa, quando scompare una realtà come quella della Rugby Roma è sempre un segnale di grande crisi per tutto il movimento - spiega il presidente biancoceleste Alfredo Biagini - auguriamoci di rivedere presto una Roma ai massimi livelli, ma per qualche anno rimarremo soli». Intanto la Lazio continua nel suo programma di crescita controllata che non prevede voli pindarici, ma, grazie alla competenza e alla passione dei dirigenti laziali, ha ottenuto grandi risultati a livello giovanile (due finali Under 20, due Under 16 e un Trofeo Topolino Under 6). «Se facessimo il passo più lungo della gamba rischieremmo di scomparire. Negli ultimi anni abbiamo svolto un buon lavoro con il settore giovanile, ma non possiamo più andare avanti senza poter gestire una casa tutta nostra». Il problema è sempre lo stesso: la Lazio è «ospite» all'Acquacetosa da 60 anni. Ciò significa avere grosse difficoltà nella gestione degli orari per gli allenamenti, problemi logistici di varia natura e, soprattutto, l'impossibilità di mettere a reddito l'impianto per poter sostenere l'attività sportiva. Per la Lazio, che deve confrontarsi con realtà come Petrarca Padova, Rovigo, Prato, Calvisano, tutte sostenute in maniera determinante dalle amministrazioni locali, diventa un'impresa titanica farcela da sola:«Per noi - continua Biagini, ex-pilone laziale - andare in trasferta e vedere come stanno gli altri è divenuto avvilente. In tanti anni di promesse siamo riusciti a malapena ad allestire un punto ristoro volante, ma fidelizzare il pubblico, attirare nuovi partners commerciali e sponsorizzazioni è impossibile in un impianto dove non si è riparati nemmeno dalla pioggia. Per questo ora chiediamo a Roma Capitale di poter avere la possibilità di gestire una casa nostra, impegnandoci a migliorarla e renderla produttiva. Gli impianti a Roma nord ci sono e siamo fiduciosi dopo un colloquio con il Delegato alle Politiche Sportive Alessandro Cochi. Noi continuiamo a fare il nostro dovere». E gli ultimi movimenti di mercato lo confermano indicando la Lazio, sostenuta da sei anni dal main sponsor veneto (!) Mantovani, come una delle possibili sorprese della prossima stagione. Dalle rovine della Rugby Roma approdano sull'altra sponda del Tevere Varani, Pietrosanti e porbabilmente Duca, mentre il cecchino scozzese Law è stato sostituito dal 23enne sudafricano Kobus de Kock, ottimo centro-estremo di formazione Stormers. In prima linea si attendono rinforzi dall'Irlanda ma, senza una casa, non basteranno i piloni a sostenere la splendida realtà della Lazio.

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