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Calcioscommesse, trema solo l'Atalanta

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Il centrocampista dell'Atalanta Cristiano Doni

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Atalanta, Chievo e altre sedici società tra Serie B e Lega Pro sono state deferite dal Procuratore Federale Stefano Palazzi nell'ambito dell'inchiesta "Scommessopoli" avviata il giugno scorso dal Tribunale di Cremona. Coinvolte nel procedimento disciplinare anche Ascoli, Verona, Sassuolo in serie cadetta, e undici società di Lega Pro: Cremonese, Benevento, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia, Reggiana. Inoltre Ravenna e Alessandria, unici due club deferiti per responsabilità diretta che rischiano la non ammissione ai campionati di appartenenza. Oltre ai diciotto club, verranno chiamati alla sbarra ventisei tesserati tra cui i calciatori Cristiano Doni, Thomas Manfredini, Marco Paoloni, Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci. Sul banco degli imputati anche Erodiani Parlato, Bellavista, Buffone, Bressan, Gervasoni, Signori, Tuccella, Furlan, Fabbri, Gibellini, Santoni, Tisci, Deoma, Zaccanti, Veltroni, Rossi, Ciriello, Quadrini e Saverino. Coinvolto anche l'ex calciatore Stefano Bettarini, all'epoca dei fatti tesserato per il Chievo Verona. I veneti, nella peggiore delle ipotesi, rischiano un'ammenda. Differente la posizione dell'Atalanta, coinvolta per i presunti comportamenti tenuti dai calciatori Doni e Manfredini, accusati di illecito sportivo. Il club orobico rischia da una penalizzazione fino all'esclusione dal campionato di appartenenza. In Serie B Verona e Sassuolo potrebbero scontare l'omessa denuncia, più grave la posizione dell'Ascoli che dovrà rispondere di illecito sportivo, tenuto conto dei presunti comportamenti tenuti da Sommese e Micolucci. Mille atti di indagine racchiusi in trentadue pagine in cui il Procuratore Federale ha motivato la sua decisione evidenziando i capi d'accusa che vanno dalla violazione della lealtà sportiva (art. 1), fino all'associazione per illecito sportivo (art. 9). Il primo grado di giudizio prenderà il via mercoledì 3 agosto all'Hotel Parco dei Principi di Roma. Quando arriverà la sentenza definitiva (secondo grado di giudizio), i campionati saranno già avviati. Per questo motivo è difficile ipotizzare retrocessioni per i club più esposti, al massimo arriveranno delle penalizzazioni a campionato in corso. I club che alimentano ambizioni di ripescaggio, tuttavia, cercheranno di oltrepassare il discorso dei campionati già avviati per cercare di ottenere il salto di categoria a tavolino a discapito delle società coinvolte. Per quanto riguarda i calciatori, rischiano da un minimo di tre anni fino a cinque con proposta di radiazione: per alcuni il prossimo campionato non inizierà mai, per qualche altro sarà tempo di appendere gli scarpini al chiodo. L'accusa peggiore mossa da Palazzi è quella di associazione finalizzata all'illecito sportivo: dovranno risponderne - tra gli altri - Massimo Erodiani (tesserato per una società di calcio a cinque), Paoloni, Signori, e i due giocatori dell'Ascoli Sommese e Micolucci.

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