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Trovato all'unanimità l'accordo sui diritti tv: mancano le firme

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Allafine, le società di serie A trovano l'accordo per la suddivisione dei diritti tv. È bastato modificare il peso specifico del fattore dei bacini d'utenza per far avvicinare in maniera considerevole le parti. La prossima settimana ci sarà un altro incontro per tracciare le linee guida e trovare delle soluzioni successive al 2012. Dimessato il valore dell'Auditel che, al'interno dei bacini d'utenza aveva di fatto creato una spaccatura all'interno della Lega stessa tra i grandi e i piccoli club. La precedente valenza, del 33%, è stata di fatto dimezzata al 16,3%. Vittoria parziale per le grandi che, in ogno modo, hanno rinunciato ai diritti - ancora soggettivi - delle interviste pre e post partita, dei servizi forniti dai bordocampisti, e dalle immagini dagli spogliatoi del pre-gara. Tali diritti verranno offerti nel pacchetto collettivo per il triennio 2012-2015 che porterà nelle casse della lega calcio un miliardo di euro. Accordo anche sulle linee guida per il bando di vendita di tali diritti, la cui mozione è stata votata all'unanimità dopo successive votazioni da parte dei presidenti. Nella riunione è stata trovata l'intesa per la fatturazione relativa alla stagione appena conclusa e alla prossima. «È stata una giornata di lavoro proficuo - ha dichiarato il presidente della Lega Beretta al termine della riunione - il confronto è andato avanti in maniera serrata. Le posizioni si stanno avvicinando, sono state varate all'unanimità 3 delibere molto importanti che evidenziano come le parti abbiano intrapreso un percorso propositivo. Le discussioni sui bacini d'utenza avevano bloccato ogni deliberazione: le distanze su questo tema si vanno progressivamente riducendo, si è creato un clima favorevole per votare, è stata ritrovata l'unanimità su temi molto importanti. I diritti tv 2012-2015 rappresenteranno gli incassi più importanti nei prossimi tre anni - conclude Beretta - con l'approvazione delle linee guida, ora possiamo avviare l'iter per acquisire i pareri dell'Agicom e dell'Antitrust». Manca la firma, ma è tornata l'armonia.

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