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La nuova Navratilova

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Terminatal'era delle sorelle Williams, nove trionfi negli ultimi undici anni sull'erba inglese, Wimbledon incorona Petra Kvitova, 21 anni e un futuro da numero uno come avrà intuito anche l'ex regina Maria Sharapova, demolita ben al di là del punteggio (6-3 6-4) nella finale dei Championships. Mancina e ceca proprio come l'adorata Martina Navratilova (poi divenuta cittadina statunitense), la Kvitova è campionessa assoluta e completa. Gran servizio e fantastici colpi di rimbalzo, la ragazza di Bilovec non riuscirà forse a eguagliare i record della mitica Martina – nove successi a Wimbledon e 18 Slam in singolare – ma difficilmente si fermerà al trionfo londinese. La finale dei Championships non è mai stata in discussione. Troppo forte la Kvitova, devastante in risposta e incontenibile da fondocampo. Stranamente inerme la 24enne Sharapova, regina baby dei prati di Church Road nel lontano 2004 e favorita secondo i bookmakers per gli altri due Slam in bacheca (Us Open 2006 e Australian Open 2008) e la ritrovata forma dopo gli infiniti problemi alla spalla. La spalla, forse, è l'unico rimpianto della nuova Maria, fallosa e impotente con la seconda di servizio (38 doppi falli nel torneo). Al resto ci ha pensato la Kvitova, numero 62 quando stupì il mondo raggiungendo le semifinali 2010, numero 34 a gennaio quando deluse le aspettative della Pennetta in Australia, e numero 7 domani grazie ai trionfi di Brisbane, Parigi indoor, Madrid e naturalmente Wimbledon. «Ho vinto il torneo dei sogni – ha dichiarato Petra, prima ceca sul trono dei Championships da Jana Novotna 1998 – e sono onorata di averlo fatto davanti alla Navratilova. Martina e Jana mi hanno seguito con affetto e mi hanno dato consigli importanti. Voglio ringraziare loro e la mia famiglia. È stato davvero il miglior match della mia vita». E il miglior match della sua vita dovrà disputare oggi il nuovo leader della classifica mondiale Novak Djokovic per battere Rafa Nadal (ore 15, diretta Sky anche in 3D), nella finale più attesa tra il numero uno di oggi e quello di domani, tra il «Cannibale» di Manacor e il Djoker di Belgrado, «il miglior atleta serbo di tutti i tempi» secondo il connazionale Dejan Stankovic. Chi vincerà? La storia dice Nadal, due trionfi sull'erba inglese e cinque apparizioni consecutive in finale ai Championships. Lo spagnolo conduce 16-11 nei precedenti, ha vinto le uniche due partite giocate su erba e soprattutto le cinque sfide disputate a livello Slam. Djokovic, del resto, si è aggiudicato le quattro finali giocate nel 2011 (Indian Wells, Miami, Madrid e Roma) e ha perso una sola volta nelle ultime 50 apparizioni. In ballo non c'è la leaderships mondiale, ma la gloria immortale di Wimbledon.

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