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Di Vaio nei guai. "Ha truffato il comune di Bologna"

Di Vaio indagato per falso ideologico e truffa

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Dovrà rispondere di falso ideologico e truffa continuata ai danni del comune di Bologna. Marco Di Vaio è finito nei guai dopo aver dichiarato il falso per ottenere l'annullamento di 45 multe prese per essere entrato senza permesso nella zona "T" a traffico limitato di Bologna. Ad aiutare il calciatore è stata una dipendente del Bologna Calcio, Marilena Molinari, titolare di un regolare permesso per handicap e già nota alla polizia municipale per aver legato alcune targhe di giocatori rossoblù al suo pass, per facilitare loro la libera circolazione nel cuore di Bologna. La donna aveva sempre detto di farlo perchè i calciatori spesso la accompagnavano in centro per sbrigare delle commissioni. Sembra però che Di Vaio non fosse tra i calciatori che di solito le davano un passaggio. Un particolare che, raccontato al procuratore aggiunto Valter Giovannini, titolare dell'inchiesta, ha fatto scattare i controlli che hanno portato all'iscrizione della Molinari e di Di Vaio nel registro degli indagati. L'attaccante era titolare di una residenza temporanea in centro che gli era scaduta e non aveva rinnovato e nel frattempo aveva acquistato l'auto la cui targa non era stata ancora associata al pass invalidi della Molinari. Da qui le multe che gli sono state comminate tra ottobre e dicembre del 2010 che lui ha contestato nel gennaio di quest'anno. A Di Vaio nei giorni scorsi l'amministrazione comunale aveva assegnato il prestigioso Nettuno d'oro, il premio assegnato a chi dà lustro alla città. E dopo che il suo nome era finito nell'inchiesta sull'uso improprio dei pass aveva restituito il riconoscimento con l'accordo di ritirarlo nuovamente non appena sarebbe stata riconosciuta la sua assoluta buona fede. L'inchiesta sull'uso improprio dei pass per disabili è partita dopo che era stata fermata una donna che aveva un tagliando che poi si scoprì che aveva comprato per 250 euro da un dipendente della cooperativa che ha in appalto la procedura di rilascio per conto di Atc, l'azienda di trasporto pubblico. E come lei anche un'altra persona aveva fatto quell'acquisto. E per questo sono indagate quattro persone: i due automobilisti «pizzicati» con i falsi pass, il dipendente della cooperativa che li ha venduti e una dipendente di Atc che potendo accedere al sistema dei pass si era intestata alcuni permessi temporanei per accedere in centro. I permessi auto per handicap a Bologna sono 9.000 e ad ognuno possono essere associate fino a 10 targhe.

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