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Ultimo tristissimo round

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Sembraun incontro di boxe anomalo, di quelli tra due pugili troppo diversi per stile e stazza. Quello che sta per soccombere prova ad aggrapparsi a tutto, vede le corde come un'oasi in mezzo al deserto eppure di mollare non ne vuol sapere. Allora ricorre a tutti gli escamotage per restare ancora in piedi e cercare di far più danni possibili al suo avversario. Ma in fondo non è nemmeno questa la faccenda, perché il poveretto (a) cerca di metter in cascina tutto quel che può. Ecco allora che prova a nascondere il ferro da cavallo nel guantone (sì, proprio come nei fumetti), cercando di sferrare quello che in gergo viene definito la «ciavattata del sonato». Ma non gli riesce e viene beccato rimediando l'ennesima figuraccia davanti a pubblico e addetti ai lavori. Possibile che la vicenda Roma non possa avere una conclusione degna di tale nome e che non si possa arrivare a un passaggio di consegne «elegante» tra due controparti: anzi tre!? Evidentemente no e la lettera di diffida spedita dagli americani racconta proprio questo perché che ci fosse qualcosa di anomalo lo avevano capito anche i bambini. Strane forzature su contratti del futuro, addirittura computer contesi o la misteriosa perdita di Mexes, fatto «scadere» stranamente in direzione Milan nemmeno fosse una «caparra» per la poltrona del futuro. Ma è uno solo dei numerosi bastoni messi tra le ruote da chi sta cercando di fare il possibile per rimanere dentro un match che non c'è più. È finito! Il gong è suonato nonostante il pugile, stordito dai colpi dell'avversario, non lo abbia ancora capito. Avrà forse un'altra chance, ma in un altro tempo e su un altro ring: o magari su qualche poltrona «pesante». Ma anche lì rischiano di essere botte da orbi!

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