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Lazio, la banda qualità

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Edy Reja della Lazio

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Squadra che vince non si cambia. Poi, però, arrivano infortuni e squalifiche e allora l'allenatore è costretto a inventarsi qualcosa. Ma se quel «qualcosa» funziona, quando l'emergenza finisce cosa si fa? Si va avanti in quel modo o si ritorna al passato? È il dubbio in cui si sta arrovellando Reja in questi giorni. Soprattutto perché ci sono un paio di tabelle che spingono a fare più di una riflessione sulla formazione che dovrà scendere in campo a Catania. La prima recita così: sette partite giocate, cinque vittorie e due pareggi. Di cosa si tratta? Semplice: del ruolino di marcia della Lazio che, nel girone d'andata, si schierava in campo sempre con gli stessi undici uomini. Tanto che ormai i tifosi avevano quasi imparato a memoria la recita della formazione. Tutto d'un fiato: Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Brocchi, Ledesma; Zarate, Hernanes, Mauri; Floccari. Una squadra che è riuscita nell'impresa di viaggiare a una velocità media di 2.42 punti a partita. Proiezione su un campionato intero? Circa 92 punti, roba da scudetto con 4-5 giornate di anticipo. Quell'undici iniziale non viene schierato dal lontano 6 gennaio 2011, Genoa-Lazio 0-0. Poi c'è stato l'infortunio di Floccari, l'esplosione di Kozak, l'arrivo di Sculli diventato immediatamente una delle pedine fondamentali dello scacchiere di Reja. L'incursore calabrese viene considerato l'equilibratore del «sistema» Lazio, una squadra che non si potrebbe più consentire il modulo 4-2-fantasia di Leonardiana memoria per non scoprirsi troppo. Peccato che, a smentire questa tesi, ci sia la seconda tabella di cui si diceva. Che recita così: 13 partite, 8 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. In questo caso si tratta delle gare in cui la Lazio, a prescindere dagli altri sette undicesimi, ha schierato contemporaneamente in attacco Zarate, Floccari, Hernanes e Mauri. La media si abbassa un po' - 2.07 - ma resta comunque di tutto rispetto. Ed è altresì curioso il fatto che una delle due sconfitte rimediate con questo schieramento - Juventus-Lazio 2-1 - sia arrivata nei minuti di recupero. Quando, cioè, Reja aveva già sostituito sia Mauri che Zarate proprio per coprirsi un po' di più. Si tratta di cifre importanti che smentiscono in pieno, ad esempio, la presunta incompatibilità tra Mauri ed Hernanes, e che stanno spingendo il tecnico goriziano a puntare per Catania su una formazione con più qualità possibile, concedendo un turno di riposo ai «corridori» Sculli e Gonzalez. O almeno questo sembra trapelare al netto della pretattica dalle prime esercitazioni a Formello. D'altronde, lo stato di forma degli interpreti sembra essere finalmente tornato ai livelli del girone d'andata. Zarate è definitivamente entrato nelle grazie dell'allenatore, il Mauri visto a Napoli promette scintille, Floccari ha ritrovato il gol ed Hernanes non vede l'ora di dimostrarsi decisivo anche lontano dall'Olimpico. E guardandosi le spalle, il ritorno del quartetto base in difesa e l'ulteriore copertura di Ledesma e Brocchi permettono di mostrarsi un po' più spavaldi. Insomma, se non ora quando?

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