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La Roma

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«Se vinciamo cambia tutto». Lo slogan firmato Nicolas Burdisso carica la Roma in partenza oggi per Donetsk sognando l'impresa: ribaltare il 2-3 dell'andata con lo Shakhtar e qualificarsi ai quarti di Champions. Missione impossibile? Non proprio, a sentire le parole dell'argentino e i segnali che arrivano da Trigoria. Squadra e dirigenti ci credono, nonostante la sfida si giocherà sottozero in uno stadio strapieno, dove lo Shakhtar ha vinto tutte e 16 le partite ufficiali di questa stagione. Perfino i tifosi, tutt'altro che teneri in questo periodo, ieri hanno incitato i giocatori all'uscita di Trigoria. «Sono fiducioso perché siamo la Roma. Se vinciamo può essere la svolta e gli ultimi mesi della stagione saranno diversi. Abbiamo tanta storia - ricorda Burdisso a Sky - e poi la gara dell'Olimpico l'abbiamo fatta noi, tranne quei dieci minuti». Era la penultima con Ranieri in panchina, adesso c'è Montella e l'aria di Trigoria è diventata più respirabile. «Avevamo bisogno di qualcosa di nuovo, il cambio di allenatore ti ridà motivazioni. Le parole di Ranieri? È normale che in uno spogliatoio si litighi, in tanti ci siamo confrontati con il tecnico e anche ora che se n'è andato lo rispettiamo» precisa Burdisso, uno dei pochi «salvati» dall'ex allenatore. Ma ormai Ranieri appartiene al passato e la Roma deve guardare avanti. In una settimana si gioca tanto se non tutto: domani la Champions del presente, domenica quella del futuro in un derby ricco di significati. Ieri Montella ha diretto un allenamento intenso e continuato a impostare la partita di Donetsk. Il rischio da evitare è la foga: «Dobbiamo giocare una partita intelligente» ha spiegato ai giocatori, consapevole della fragilità difensiva della squadra. Il 4-2-3-1 sembra aver perlomeno restituito i giusti meccanismi e le distanze tra i reparti: i problemi emersi nelle tre gare dell'era montelliana sono da ricondurre alla crisi fisica e mentale che colpisce i giocatori negli ultimi minuti. In Ucraina c'è un fattore, invertito rispetto all'inizio della stagione, che può giocare a favore della Roma: nel 2011 le cose stanno girando meglio in trasferta. Nell'Olimpico sempre più «avvelenato» sono arrivate appena due vittorie in sei partite, mentre i successi in trasferta, coppa Italia compresa, sono quattro su sette sfide. Altri spunti d'ottimismo li regala Francesco Totti. Ha saltato la trasferta di Lecce per squalifica, mantenendo una condizione fisica brillante: il capitano, paradossalmente, può essere l'arma segreta per scombinare i piani di Lucescu. Si può fare, insomma, almeno dando retta alle motivazioni di una squadra che in una notte può dare un senso tutto nuovo alla stagione. Smentendo Ranieri e gli altri «nemici»: ma il più pericoloso resta la Roma stessa.

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