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Italia piccola piccola

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La disperazione di Cambiasso

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Un disastro prevedibile. C'era una volta la coppa Uefa che era diventata una riedizione della coppa Italia, oppure la Champions League dominata dai nostri club. Ora sono solo ricordi sbiaditi perché l'andamento delle squadre italiane nella coppa dalle grandi orecchie conferma il lento ma inesorabile declino di quello che una volta era il campionato più ricco e seguito del mondo. Frasi di circostanza che si scontrano ormai con la realtà di un torneo sempre più modesto dove i grandi allenatori scappano (Mourinho, Ancelotti e Spalletti, ad esempio) e molti club non sono più protagonisti nel mercato europeo. Tre sconfitte casalinghe, Milan e Inter in fotocopia punite da Tottenham e Bayern Monaco peraltro dopo aver sfruttato il contropiede, lo spartito a cui storicamente ci eravamo aggrappati più spesso, poi la Roma colpita al cuore tre volte dallo Shakhtar di Lucescu. Tre ko difficili da ribaltare anche perché i precedenti non agevolano l'impresa. Nei turni a eliminazione diretta della Champions moderna solo una volta chi ha perso in casa l'andata è riuscito a vincere in trasferta e centrare la qualificazione. Semifinale 1995-'96, Ajax-Panathinaikos 0-1 e Panathinaikos-Ajax 0-3, per il resto solo speranze, propositi di vendetta andati sempre in fumo. Ma Inter, Milan e Roma ci proveranno a cambiare la storia e non ripetere l'insuccesso di due anni fa. Nel 2008-'09 Roma, Juventus e Inter uscirono di scena agli ottavi, rispettivamente con Arsenal (ai rigori dopo reciproco 1-0 casalingo), Chelsea (0-1 a Londra e 2-2 a Torino) e Manchester Utd (0-0 a Milano e 0-2 all'Old Trafford). Un disastro accaduto altre due volte nella Champions moderna: 2000-'01 e 2001-'02 quando in entrambi i casi nessuno dei club italiani entrò nelle «final eight» del torneo. I risultati modesti di questa stagione hanno portato al sorpasso della Germania che dal 2012-2013 ci scipperà la possibilità di iscrivere la quarta squadra alla Champions. Le prime due classificate del nostro campionato entreranno direttamente alla fase a gironi, la terza ai preliminari con rischi enormi di uscire ancora prima di cominciare. Solo un miracolo ci può salvare ma servirà fortuna e soprattutto un tracollo del rivale teutonico. Inter, Milan e Roma dovrebbero vincere le gare di ritorno e arrivare almeno in semifinale, e contemporaneamente le squadre tedesche essere tutte eliminate. E, valendo la media dei risultati dei cinque anni precedenti, la situazione delle tre squadre in Champions per l'Italia dovrebbe durare almeno due anni. Per fortuna i rischi di scendere a due sono remoti, l'Italia ha un vantaggio sulla Russia attualmente settima di 17 punti percentuali e quindi la discesa dovrebbe essersi bloccata così. Evidentemente molti si erano dimenticati che le nostre tre formazioni avevano raggiunto la qualificazione tutte come seconde nei rispettivi gironi. Un altro elemento che conferma la fatica dei nostri club a proseguire la corsa in Champions nonostante l'eccezione dell'Inter di Mourinho della passata stagione. Proprio il successo nella finale di Madrid può aver spinto qualche dirigente a sottovalutare i problemi incontrati anche a livello di nazionale. I nerazzurri sono arrivati a quel prestigioso traguardo con merito grazie al profeta portoghese ma anche con il contributo fondamentale della fortuna specie nella semifinale contro il Barcellona. Si sperava che il trionfo del Bernabeu rilanciasse a livello internazionale il nostro calcio e invece solo un mese dopo è arrivata la caporetto sudafricana ad annunciare il disastro che si sta materializzando nelle coppe. In Europa League, giocata dalle squadre italiane come fosse un tragico appuntamento del giovedì da cui liberarsi il prima possibile per non avere problemi in campionato. Basta ricordare le frasi di circostanza dei tecnici di Juve, Palermo e Sampdoria che sono usciti nella fase a gironi i bianconeri addirittura senza vincere nemmeno una partita per capire con quale entusiasmo le nostre formazioni hanno affrontano la seconda coppa europea. In Champions si rischia il filotto negativo già negli ottavi a meno di miracoli che i risultati conseguiti finora non fanno presagire.

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