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Provaci ancora Inter

I brasiliani dell'Inter Leonardo e Maicon

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Esattamente nove mesi fa, a Madrid, la sfida tra Inter e Bayern Monaco valeva una Champions League. Stasera, a San Siro, le due squadre si ritrovano per una «semplice» gara d'andata degli ottavi di finale: la strada per la gloria è ancora lunga ma a giudicare dalle dichiarazioni dei protagonisti i motivi d'interesse certo non mancheranno. A dare pepe alla sfida ci ha pensato innanzitutto Leonardo, confessando di aver «tifato per l'Inter lo scorso maggio», pochi giorni dopo il doloroso addio al Milan, società in cui il brasiliano ha trascorso 14 lunghi anni ricoprendo praticamente ogni ruolo.   «L'ho fatto per amore del calcio italiano», ha proseguito il tecnico nerazzurro. E in effetti la vittoria dell'Inter permise alla serie A di conservare un posto in Champions. Stavolta, però, nessun miracolo nerazzurro potrà salvare il nostro campionato: dal prossimo anno soltanto le prime due squadre guadagneranno l'accesso diretto alla vecchia Coppa dei Campioni, la terza dovrà passare attraverso i preliminari, mentre la quarta finirà in Europa League. L'Inter non può farci nulla, se non salvare l'onore italiano dopo la doppia sconfitta di Roma e Milan nelle gare d'andata degli ottavi. «Noi ci proveremo – ha spiegato Leonardo – siamo campioni in carica e possiamo combattere con chiunque. Certo, rispetto alla finale dello scorso anno il momento è diverso: nel 2011 abbiamo giocato molto, domani sarà la 14ª partita in 49 giorni, ma la squadra ha risposto bene fisicamente, ha grandi stimoli e vuole fare bene».   L'obiettivo minimo è quello di sfatare il tabù Bayern, vittorioso nelle due sfide europee giocate a San Siro contro i nerazzurri, e magari non prendere gol, impresa non semplice contro il quartetto Robben-Muller-Ribery-Gomez. «In Champions tutti giocano in modo più offensivo – ha aggiunto il brasiliano – una mentalità che mi piace. Ma attenzione: vincere 3-2 non sarebbe un grande risultato». Anche per questo, con Milito infortunato e Pazzini indisponibile per la Champions, Leonardo sta pensando a un albero di Natale di ancelottiana memoria, con Stankovic e Sneijder a supporto di Eto'o, e Pandev pronto a subentrare in caso di necessità. «La sfida dura 180' – ha spiegato capitan Zanetti – dobbiamo rimanere corti, non concedere spazi e poi colpire». Una mentalità criticata da Van Gaal. «L'Inter gioca sempre allo stesso modo – ha dichiarato il tecnico del Bayern – pensa solo a difendere. Lo facevo lo scorso anno, lo fa ora: basta vedere la partita con il Cagliari. Io preferisco un calcio offensivo». E un'ultima punzecchiatura è arrivata da Schweinsteiger: «L'Inter non ha giocatori che fanno paura, piuttosto la rosa del Milan può spaventare». Non sarà una finale Champions, ma nessuno vuole perdere.

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