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Lazio, Kozac day

Kozac viene abbracciato dai compagni di squadra dopo la rete

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Libor Kozak rilancia la Lazio al secondo posto. È lui l'uomo della provvidenza, il giocatore che segna una doppietta contro una Fiorentina troppo arrendevole e regala tre punti pesantissimi nella corsa verso l'Europa. Fa tutto il gigante ceko: prima si guadagna il rigore nel cuore di una ripresa dominata dai biancocelesti, poi a sorpresa strappa il pallone dalle mani dei compagni e trafigge con sicurezza Boruc. Quattro minuti più tardi sfrutta alla perfezione al rifinitura di Sculli e chiude la partita contro l'avversario che gli porta fortuna dopo il gol decisivo nella gara d'andata. Buona Lazio, pessima Fiorentina in una partita cominciata malissimo per Reja. In trentasei minuti è costretto a due cambi forzati: al 13' si fa male Diakité (problema muscolare), poco dopo la mezz'ora si ferma Floccari (guaio al ginocchio destro) e il tecnico di casa è costretto a far entrare Sculli non ancora in perfette condizioni. Il primo tempo è inguardabile nonostante l'impegno dei laziali schierati con un canonico 4-4-2. E proprio il modulo più amato dai giocatori sortisce almeno l'effetto di non far rischiare nulla alla difesa dopo le cinque reti incassate tra derby di coppa e Bologna. Da segnalare solo un tiro di Ledesma, una bella progressione di Gonzalez che impegna Boruc e poco altro. Sull'altro fronte si sbraccia Mihajlovic, unico ex non fischiato (troppo astio del pubblico contro Behrami e De Silvestri) ma la squadra non risponde nemmeno quando all'inizio della ripresa tocca a D'Agostino in regia. La viola si apre e allora la Lazio sfrutta il contropiede per trafiggere due volte la difesa fiorentina in quei quattro minuti che indirizzano in modo definitivo la partita. Nel finale cresce Sculli, autore dell'assist del raddoppio e di giocate di qualità così come tutta la squadra attacca, si va a prendere una vittoria fondamentale per restare nelle zone alte della classifica. Ecco. piace lo spirito di un gruppo che sembrava voler dimostrare a tutti che, anche senza Zarate, si può vincere magari senza colpi di classe ma con più sostanza. Sì, questo è il successo della forza fisica a cui si è aggrappato Reja dopo aver visto alcuni suoi uomini chiave in debito d'ossigeno. Ottimo Kozak, come detto, pure Gonzalez ha portato un pizzico di freschezza a una squadra che deve recuperare il miglior Ledesma e deve ritrovare un Mauri apparso comunque in crescita rispetto alle ultime uscite. Da applausi anche il pubblico che, dopo un incontro chiarificatore con i leader degli spogliatoio si è schierato dalla parte della Lazio con una veemenza che non si era mai vista in questa stagione. Reja applaude dalla panchina, esulta al fischio finale dell'arbitro De Marco capace di concedere ai biancocelesti il secondo rigore stagionale dopo quello alla seconda giornata. Nonostante gli infortuni e qualche problema nella costruzione del gioco il gruppo gli ha dato le risposte che si aspettava dopo i tormenti settimanali. Quaranta punti, salvezza archiviata e sedici partite da giocare come finali per coronare il sogno del ritorno in Champions. Impresa difficile ma con il cuore mostrato contro la Fiorentina, il traguardo può diventare possibile. Martedì la controprova a Milano contro la capolista rossonera, ma la Lazio ha dato un bel segnale.

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