Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Daniele Palizzotto Dopo Nadal, anche Federer.

default_image

  • a
  • a
  • a

Nelgiro di 24 ore l'Australian Open ha deciso di ricordare al mondo intero perché è considerato lo «Slam delle sorprese», perdendo uno dopo l'altro i dominatori assoluti del tennis contemporaneo, vincitori di ben 21 degli ultimi 23 majors e superfavoriti anche a Melbourne. Il dissidente di turno non è certo un outsider, ma l'eterno terzo incomodo Novak Djokovic, alfine ribellatosi alla dittatura di sua maestà Federer. Oddio, per la verità il serbo ha già messo in bacheca uno Slam, vinto in Australia tre anni fa dopo aver superato in semifinale proprio re Roger, e due finali allo Us Open. Mai, però, è riuscito a trasformare la diarchia ispano-svizzera in un vero e proprio triumvirato, come buon senso e potenzialità suggerivano. Stavolta, forse, potrebbe essere diverso. Stavolta Djokovic ha dominato in lungo e in largo il recordman del tennis moderno, comandando il gioco da fondo campo, annullando senza paura le (peraltro poche) opportunità capitate a Federer, chiudendo 7-6, 7-5 6-4 e gioendo per la ritrovata forma: «Sì, è vero, ho giocato un grande match e sono contento. Credo che un ricambio al vertice faccia bene al tennis». Sarà d'accordo Federer? «Non ho giocato bene - spiega seccato lo svizzero - non ho chiuso il secondo set quando ero in vantaggio 5-3, poi era impossibile recuperare. Ma attenzione a giudicarmi finito: riparliamone fra sei mesi». Intanto, però, il re dovrà vedersi la finale in poltrona. «Io, invece, non vedo l'ora di gustarmi l'altra semifinale in tv (Murray-Ferrer, questa mattina alle 9.30 in diretta su Eurosport, ndr), magari mangiando popcorn», scherza un felicissimo Djokovic. Non scherza affatto, invece, la coriacea Na Li, che corre, lotta, tira forte ogni colpo, annulla un match point e sgambetta 3-6, 7-5, 6-3 Caroline Wozniacki, numero uno al mondo ancora a secco di titoli importanti. Ma soprattutto la Li diventa la prima donna cinese in una finale Slam, dopo esser stata la prima a vincere un torneo Wta (Guangzhou 2004) e la prima a entrare nella top ten (febbraio 2010, dopo la semifinale raggiunta a Melbourne). Diventerà anche la prima cinese a vincere uno Slam? Difficile, non impossibile. Domani contro Kim Clijsters, che ha facilmente disposto (6-3 6-3) di «lacrima facile» Zvonareva, la Li parte sfavorita dai valori tecnici e dai precedenti (4-2 per la belga), ma attenzione: la cinese ha vinto l'ultimo incontro, giocato appena due settimane fa a Sydney. E in Australia le sorprese sono sempre dietro l'angolo.

Dai blog