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La Formula del caos

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Oltreallo spettatore, costretto ormai ad approcciarsi alla Formula 1 come si farebbe per un esame di laurea, a capirci poco sono stati anche ingegneri e tecnici dei team. A due mesi dall'inizio del Mondiale, infatti, le tre principali novità del campionato 2011 - kers, ali mobili e gomme - presentano ancora diversi punti oscuri. Il ché, con le monoposto già largamente progettate, potrebbe dare spazio all'ennesima stagione di polemiche e veleni. Uno dei casi più spinosi riguarda il kers, il dispositivo di recupero dell'energia cinetica usato nel 2009, abbandonato nel 2010 e «riabilitato» quest'anno. La Fia aveva stabilito dei limiti di spesa per la progettazione, ma questi sono stati «aggirati» dalla Mercedes facendosi pagare profumatamente la fornitura da McLaren e Force India. Così, se la Ferrari ha costruito il suo kers con circa 8 milioni di dollari, i tedeschi ne hanno investiti una decina in più. A parità di prestazioni (il sistema aggiunge un surplus di potenza al motore di 80 cavalli per massimo 7 secondi al giro) potrebbero essere stati usati materiali migliori costruendo un kers più leggero e meno ingombrante. «Ognuno fa le sue valutazioni - ha attaccato Domenicali, team manager Ferrari, a Campiglio - ed è liberissimo di spendere tanti milioni in più per un ipotetico piccolissimo vantaggio di prestazione». Concetto grosso modo ribadito anche dal presidente Montezemolo. Le perplessità riguardanti l'alettone mobile sono ancora di più. Da quest'anno è possibile regolare le ali posteriori in fase di sorpasso, in modo da avere un vantaggio aerodinamico sul pilota che è davanti. I dettagli dell'utilizzo, però, sono nebulosi. Si potrà usare solo quando il distacco da chi precede è inferiore a un determinato intervallo (un secondo?). Ma chi darà il via libera al pilota? Al momento una delle ipotesi allo studio incarica del delicato compito i commissari di gara. Saranno in grado questi ultimi di seguire con tale attenzione tutte le fasi di una corsa? Non si corre il rischio di accorgersi solo di determinati duelli tralasciandone altri? Non si introduce così un elemento di arbitrarietà che darà adito ai peggiori sospetti? Si pensi poi alle difficoltà di un pilota che, oltre a guidare, magari sul bagnato, dovrà premere il pulsante del kers e contemporaneamente regolare l'ala posteriore. E per fortuna che l'F-duct, l'ala soffiata che si azionava con il movimento del polso, è stato bandito dal regolamento. Infine le gomme. Il 2011 vedrà il ritorno di Pirelli. Dai test dello scorso novembre è emerso che gli pneumatici italiani sono più «degradabili» di quelli Bridgestone, soprattutto per quanto riguarda le mescole più morbide. Una circostanza che dovrebbe favorire repentini cambi di prestazione e, di conseguenza, lo spettacolo. Le perplessità, in questo caso, riguardano le coperture da pioggia. Nessuno finora ha mai potuto provarle. Il prossimo weekend Pedro De La Rosa effettuerà un test ad Abu Dhabi su una pista opportunamente allagata. Utile alla Pirelli, ma non ai piloti in gara nel Mondiale. I quali, se durante i test invernali non dovesse capitare neanche un giorno di pioggia (difficile aspettarselo nel torrido Bahrain...) si troverebbero a usare le gomme da bagnato per la prima volta in gara. Lasciando spazio a improvvisazione e pericolo. È questa la Formula 1, massima espressione dello sport automobilistico? Sì, è proprio questa.

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