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Sono la coppia dell'anno.

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FedericaFaiella e Massimo Scali sono due nomi destinati a restare nelle memoria sportiva di questi tempi e non solo per il 2010. Un anno straordinario che ha visto rinascere il pattinaggio azzurro di figura dopo le imprese degli storici Barbara Fusar Poli- Maurizio Margaglio a inizio Millennio. Un'annata di fatica e sorrisi che proprio sul ghiaccio di Torino si è tinta d'azzurro con un bronzo conquistato tra le lacrime. Federica e Massimo quest'anno hanno compiuto la loro personale scalata all'olimpo, prima un argento europeo, poi il quinto posto luccicante alle Olimpiadi e a marzo l'esplosione di gioia per il terzo gradino del podio dei Mondiali di pattinaggio di figura sulle note degli «Emigranti» di Nino Rota. Pelle d'oca e concentrazione per una danza che rappresenta tutta la vita di chi, per inseguire un sogno, ha lasciato Roma per Milano, poi Milano per Detroit, infine Detroit per Philadelphia. La nuova coppia del ghiaccio italiano è tutta romana e in questi ultimi anni è cresciuta a pane e volontà. Per loro questo è stato un anno pieno di soddisfazione e anche di difficoltà, quelle stesse che li hanno fermati in Russia (Massimo è stato colpito da un attacco di lombaggine e la coppia si è ritirata) e al Campionato Italiano di pochi giorni fa per un problema alla schiena che non ha permesso a Federica di eseguire i sollevamenti. Un anno da campioni, questo 2010, per la coppia romana che danza sui pattini da una vita a colpi di sfortuna e speranza, un'annata felice che è stata anche il passepartout per il regno degli dei. Gli Europei di Berna di fine gennaio li aspettano a braccia aperte. Fab. Pel.

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