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Zona Cavani non perdona

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Sottol'albero mette il secondo posto, pari con la Lazio, e il titolo di capocannoniere di Cavani, in condominio con Di Natale. Dieci gol per il Matador alla sua stagione più bella. Va bene non mollare mai, va bene crederci fino all'ultimo, ma il Napoli sembra davvero nato per soffrire come dice il suo allenatore-guru Mazzarri. Ancora una volta a fare la differenza è la famosa zona Mazzarri, o meglio Cavani, visto che la rete della vittoria è giunta al 3' del recupero. Come contro la Steaua. E pensare che pochi attimi prima Grava, altro eroe di giornata insieme a De Sanctis, aveva salvato sulla linea il tiro di Corvia. Un'illusione amara per la panchina del Lecce già in festa. Al fischio d'inizio entrambe le formazioni sono ampiamente rimaneggiate. Dal mercato di gennaio arriverà il difensore sinistro di ruolo che manca al Napoli, intanto si adatta Grava con Santacroce a destra e Cribari centrale. Il vice Lavezzi è di nuovo Zuniga, sostituito da Sosa. Gran equilibrio nel primo tempo. L'occasione più ghiotta per i leccesi arriva al 34': Piatti sciupa in area una delle poche azioni giunte fino alla porta di De Sanctis. Peggio farà al 32'st quando sfugge a tutti ma si fa ipnotizzare da De Sanctis. Prima del tè caldo negli spogliatoi Zuniga impegna seriamente Rosati (37'pt). L'estremo difensore nella ripresa si oppone al tiro potente e a botta sicura di Hamsik, si immola sul neoentrato Sosa e anche su una triangolazione Cavani-Sosa-Cavani. Il pari non accontenta il tecnico azzurro che fa una scelta coraggiosa: fuori Santacroce (ammonito) e dentro l'attaccante Dumitru con Maggio in marcatura. De Canio si copre con Rispoli. Il Napoli cresce. Sembra subire la beffa a opera di Corvia e invece il ribaltone: dai 25 metri Cavani, servito da Sosa, scarica un destro imprendibile per Rosati. Un gol vittoria sì, ma a terra c'era un giocatore del Lecce. Cavani minimizza: «L'arbitro non ha fischiato».

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