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Le prove della verità

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Èstata la Ferrari a far capire che punta alla prima fila per vincere il casco iridato. Generalmente poco interessanti, le libere del venerdì hanno invece riservato tre grandi sorprese: la McLaren è una freccia tra le dune sabbiose, la Ferrari bracca la pole più importante della stagione e le Red Bull sono lontane dalla perfezione. Gli esperimenti dovranno essere interpretati anche alla luce di ciò che emergerà nelle ultime libere (ore 11 su Rai Sport 2), ma da una prima analisi si capisce che sul tracciato di Yas Marina, 55 giri in cui è raro poter superare, Alonso e i suoi hanno lavorato all'opposto di quanto fatto finora: una vettura dall'assetto più aggressivo e più reattiva con poco carburante per mandare subito in temperatura le gomme morbide e ottenere il massimo in griglia, primo o secondo domenica. In Ferrari pensano che nella lunga parte del misto la RB6 è irraggiungibile, tanto vale perdere qualcosa in curva, ma sfruttare al massimo gli unici due rettilinei favorevoli alla F10 (senza alcun aggiornamento) aumentando la velocità di punta e scaricando l'aerodinamica. In più un alettone anteriore a un flap è servito a diminuire il sovrasterzo eccessivo e bilanciare al centro la macchina. Due i punti deboli di queste scelte: un'usura troppo rapida delle morbide e soprattutto il deludente passo gara. Negli ultimi venti minuti, quelli dedicati dai team ai «long run» (con molta benzina a bordo) la F10 di Alonso ha deluso. Dopo un primo giro promettente sull'1'46”, perdeva sensibilmente terreno, mentre i due della Red Bull e la McLaren rimanevano su tempi costanti. Per districare la matassa sarebbero stato molto utili i dati raccolti da Massa, ma è l'anno nero del brasiliano. Si è fermato a venti minuti dalla fine (replica del venerdì di Interlagos) a causa del serbatoio vuoto. Intanto il Cavallino diventa una vera opera d'arte. Ieri sera la Editalia, in esclusiva mondiale per Maranello, ha presentato all'Evening at the Races, primo evento del neonato Ferrari Park di Abu Dhabi, la scultura in bronzo in scala 1/43 della «F10» e 5 stampe d'arte con soggetti d'epoca, prodotti a tiratura limitata. Brilla Hamilton nelle libere, è primo con 1"40'888, il suo fine settimana è iniziato sotto la stella di una grande competitività che lo porterà a essere o il terzo incomodo o l'ago della bilancia o il miglior alleato di Alonso, peccato l'ammonizione per il taglio della linea bianca della pit lane. Ruolo secondario per i campioni del mondo. Vettel secondo e Webber quarto, a un millesimo dal ferrarista, non hanno impressionato. Forse perché al contrario della Rossa mirano all'andatura in gara. Tra libere e facili ironie sulle gambe depilate di Alonso, il tempo è scaduto: alle 14 (Rai2) la griglia sotto i riflettori che illuminano a giorno il circuito preferito di Ecclestone.

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