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Roma fa gola

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.Più all'estero che in Italia. Ecco il primo risultato del processo di vendita del club che dovrebbe concludersi entro l'anno: le offerte non vincolanti giunte sul tavolo dell'advisor Rothschild sono per la maggior parte straniere. Due americane, due arabe, una cinese e un'altra (non confermata) dell'egiziano Sawiris. Fino al tardo pomeriggio le proposte arrivate erano sei - quattro dall'estero e due italiane - poi se ne sono aggiunte un altro paio: il termine per presentarle è scaduto alla mezzanotte di ieri. Ma chi è interessato la Roma? Rotschild e Unicredit hanno ordinato la massima riservatezza a tutti i soggetti coinvolti: anche agli acquirenti. Però qualcosa si può già dire. Tra i pretendenti al trono giallorosso ci sono dei volti scoperti: l'imprenditore romano Giampaolo Angelucci e i rappresentanti del fondo di Abu Dhabi Aabar primo azionista di Unicredit con il 4,991%. Le loro offerte non vincolanti sono al vaglio di Rothschild: quella di Aabar sarebbe superiore ai 130-140 milioni che Angelucci è pronto a spendere per rilevare il pacchetto di maggioranza dell'As Roma e delle due partecipate di Roma 2000 (As Roma Real Estate e Soccer Sas) che gestiscono il leasing di Trigoria e il marchio. Chi compra il club dovrà poi lanciare l'opa sulle azioni quotate in Borsa. Uno dei «mister x» in corsa è di matrice italiana: probabilmente una cordata di cui non farebbe però parte Francesco Angelini, l'altro imprenditore romano che aveva manifestato interesse in passato, né il fondo di investimento Clessidra che resta comunque disponibile a una partnership con altri imprenditori qualora avessero bisogno di un sostegno. Ancora da svelare l'identità dell'altro concorrente arabo e di quelli cinesi e americani: le offerte a stelle e strisce sarebbero due, una di un facoltoso imprenditore «top secret», l'altra di un fondo di investimento. E sono tenute in grande considerazione dalla banca. Ieri sera i dirigenti di Rothschild hanno relazionato Unicredit sulle offerte e fissato un appuntamento per i prossimi giorni. In un secondo incontro verrà informata la famiglia Sensi, a cui spetta il 5% dell'eccedenza se il prezzo di vendita sarà superiore ai 100 milioni di euro. Presto anche il sindaco Alemanno sarà aggiornato sulla situazione nell'ambito di un incontro con il nuovo ad di Unicredit Federico Ghizzoni. Adesso il processo di vendita può entrare nella fase decisiva. Unicredit e Rothschild dovranno scegliere a chi inviare i risultati della «due diligence» sulla Roma, ultimata in questi giorni dalla Deloitte & Touch per la parte contabile e gli studi legali Grimaldi e Associati, Carbonetti e Lovells per quella legale. Verranno selezionati solo alcuni dei soggetti che hanno formulato una proposta e che nelle prossime settimane potranno presentare un offerta vincolante. Per entrare nella «shortlist», oltre ad essere competitivi sul prezzo, bisogna supportare la proposta economica con le necessarie garanzie e un progetto affidabile di rafforzamento della squadra: Unicredit non può permettersi errori.

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