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Lotta di classe

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L'Associazioneitaliana calciatori (Aic) è infuriata con la Lega. «La trattativa per il rinnovo del contratto collettivo è interrotta, ora deve intervenire la Federazione», ha dichiarato ieri sera Sergio Campana, presidente del sindacato giocatori, al termine dell'ennesima inutile giornata di negoziazione. Una frenata brusca e in parte inaspettata, visto il clima di cordialità sbandierato dalle parti fin dal 13 settembre, data del primo incontro. Cordialità che aveva convinto i giocatori a sospendere lo sciopero, inizialmente proclamato per il 25-26 settembre, e spostare il termine ultimo delle trattative al 30 novembre. Dopo la rottura di ieri, però, i calciatori potrebbero tornare sui propri passi e anticipare lo sciopero al turno infrasettimanale del 10 novembre, quando è in programma l'undicesima giornata. «Sono deluso – ha spiegato Campana – non abbiamo fatto alcun passo in avanti. Il nostro giudizio sulla bozza di contratto proposta dalla Lega è negativo: i giocatori decideranno se e quando fermarsi». I punti contestati dal sindacato sono sempre gli stessi: innanzitutto i club vorrebbero poter decidere come impiegare i propri giocatori, facendoli allenare in gruppi separati senza incorrere in sanzioni; secondariamente vorrebbero costringere i calciatori ad accettare trasferimenti vantaggiosi dal punto di vista economico e sportivo. «Abbiamo ribadito la nostra disponibilità su sei degli otto punto iniziali – ha proseguito Campana – ma non possiamo accettare le norme proposte sui fuori rosa e i trasferimenti coatti. Oltretutto il presidente della Lazio Claudio Lotito e il legale della Juventus Michele Briamonte hanno presentato una nuova bozza con punti inaccettabili (tra cui la possibilità di rescindere il contratto dopo tre mesi di infortunio)». «Lo sciopero dei calciatori – ha commentato il presidente della Lega Maurizio Beretta – sarebbe immotivato e grottesco. La trattativa deve fare un salto di qualità, dobbiamo stabilire tempi serrati e incontri non stop: con l'atteggiamento dell'Aic non si va da nessuna parte. Il sindacato chiede l'intervento della Federazione? Il commissariamento sarebbe una sconfitta per entrambe le parti».

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