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Blitz di «Striscia»: tre stadi senza misure di sicurezza

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Negliultimi cinque anni la politica ha cercato in tutti i modi di porre un freno all'annoso problema della violenza negli stadi. Misure giuste o sbagliate? Inutile arrovellarsi con numeri, trend e statistiche alla ricerca della risposta esatta. La verità è che troppo spesso le novità volute dal Ministero dell'Interno sono rimaste sulla carta. Prendendo spunto dagli scontri avvenuti a Genova in occasione di Italia-Serbia, «Striscia la notizia» ha voluto verificare la concreta applicazione delle norme di sicurezza all'interno degli impianti italiani, ricavandone un quadro tragicomico. Nel servizio andato in onda ieri sera, l'inviato Valerio Staffelli ha dimostrato come sia facile procurarsi i biglietti dai bagarini e accedere agli stadi di Torino, Roma e Palermo. Nessuno, infatti, controlla l'identità dei complici di «Striscia» confrontando il nome presente sul ticket con un documento d'identità. Gli attori-tifosi non vengono neppure perquisiti e riescono a introdurre oggetti molto grandi e potenzialmente pericolosi sia in curva che in tribuna. Niente di nuovo, purtorppo, per chi frequenta ogni domenica gli stadi. Fatta eccezione per alcune isole felici, i casi di Torino, Roma e Palermo sono regola comune in tutta Italia. Ma a cosa serve fare le leggi se poi nessuno si preoccupa di verificarne l'effettiva attuazione? Dan. Pal.

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