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Ecco la cura del gol

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Cassano e Pazzini

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Antonio Cassano si dovrà rassegnare: l'amichevole con Totti tanto desiderata non si farà, o perlomeno non come l'aveva sognata. E le divisioni sul suo rendimento in Nazionale non finiranno mai, se persino un amico come Giampaolo Pazzini va controcorrente rispetto al garante azzurro, Cesare Prandelli: «Anche io Cassano me lo tengo sempre stretto, è un campione e ha sempre la giocata pronta. Ma lo conosco bene, ha fatto partite molto migliori di quanto mostrato a Belfast», ha detto il centravanti della Samp. In vista per lui c'è una serata a due sull'erba amica (ma rifatta) di Marassi, premiata ditta Cassano-Pazzini per sconfiggere il mal di gol dell'Italia. «Ma io quest'ansia non l'avverto: certo, sei un centravanti e vivi e giochi per quello, prima ti sblocchi e meglio è», la considerazione del «Pazzo», che secondo i pronostici di qualche mese fa era destinato a subire nuove bocciature da Prandelli. Ora però c'è Italia-Serbia a Genova, il peso di segnare dovrebbe poggiare su spalle e piedi del centravanti doriano; magari anche in coppia con Borriello, stando alla formazione a due centravanti provata ieri pomeriggio a Coverciano, con il barese arretrato in posizione centrale. Lo stadio doriano avrà occhi soprattutto per Cassano-Pazzini. «Non credo Prandelli faccia favoritismi, ma certo per me conoscere così bene Cassano è un bel vantaggio - ricorda Pazzini - giochiamo insieme da due anni, e quando lui stoppa il pallone io so già dove lo metterà. Antonio, a sua volta, prima di calciare conosce dove andrò a mettermi, quale spazio andrò a cercare». Fantantonio continuerà a fornire palle gol, piuttosto che riceverne da un virtuale Totti: l'idea di una partita tra amici non è praticabile nel programma di crescita del ct (e forse anche per l'equilibrio interno allo spogliatoio), le parole di Prandelli sono state perfino troppo amplificate, e rinviavano a un eventuale match benefico stile Unicef. Ora, Italia-Serbia senza voli pindarici.

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