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Giù le mani dall'aquila

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Lazio, l'aquila sul campo di gioco (foto Marco Rosi)

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Servita e riverita l'aquila, che probabilmente si chiamerà «Libertà», si allena a Formello pronta per il volo di domani sera all'Olimpico quando si giocherà Lazio-Milan. Ma, puntuale come il cannone del Gianicolo a mezzogiorno, è arrivata la protesta degli animalisti della Lav. L'aquila laziale, che da due giorni vive a Formello, sta benissimo, mangia pollo, salmone e coniglio (già spesi oltre duemila euro per la gioia, si fa per dire, di Lotito) e passa la sua giornata ascoltando l'inno della Lazio allenandosi per oltre tre ore con il suo addestratore. Ha sette anni (le aquile possono vivere fino a 90 anni), pesa 12 chilogrammi mentre l'apertura delle ali misura due metri e mezzo. È coccolata da tutti, persino i giocatori si sono scattati alcune foto affascinati dalla maestosità del rapace mentre la società sta provvedendo a costruire una struttura che la possa ospitare al meglio (una voliera, ndr): altro che bracconaggio, quasi un albergo a cinque stelle. Naturalmente, è arrivato il comunicato di protesta del Lav, la lega antivivisezione che, invece di preoccuparsi di cose ben più importanti per gli animali, ha cercato un po' di pubblicità provando a bloccare la splendida iniziativa. Durissime le parole del presidente dell'associazione animalista: «La Lazio annuncia il volo di un'aquila sullo stadio Olimpico ma è vietato dal regolamento del Comune, possibile il reato di bracconaggio. Intervengano il corpo forestale e la polizia. Inoltre deve essere verificato se l'animale è entrato in Italia con le necessarie certificazioni e se viene detenuto secondo le norme minime vigenti». Ma non contento il presidente della Lav si è lasciato scappare una valutazione che francamente non gli spettava sulla crisi di presenze negli stadi: «La Lazio dovrebbe incentivare la presenza dei tifosi con altre iniziative, ad aiutare le aquile minacciate dalla caccia illegale, dalla violazione delle aree protette e dall'inquinamento». Insomma tra le tante accuse piovute addosso a Lotito mancava quella di potenziale bracconiere: bah. Resta la convinzione della Lazio di aver espletato tutte le pratiche burocratiche in modo corretto e soprattutto di aver lanciato questa iniziativa con intenti ben diversi da quelli adombrati dagli animalisti. Basta ricordare che il centro sportivo di Formello è da sempre un rifugio per animali in difficoltà. Ci vivono due cani, il mitico Oreste e Spartaco, quattro gatti, tutti trattati come tesserati. Spesso qualche randagio si presenta al portone principale e riceve sempre un «piatto caldo». Qundi niente bracconaggio ma solo tanto amore per gli animali. L'appuntamento per il primo volo dell'aquila che probabilmente sarà chiamata libertà, resta fissato per la partita contro il Milan. Ieri è stata superata a pieni voti la prova con un Olimpico vuoto, domani notte sarà tutta un'altra storia.  

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