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Rossi in Ducati: ora è ufficiale.

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Ecosì è stato, perché alle 18 spaccate del giorno di ferragosto, Valentino Rossi ha svelato il suo futuro che lo vedrà legato per due anni alla «rossa» di Borgo Panigale. Un futuro già scritto da tempo, che sul nostro giornale avevamo anticipato un anno addietro e che adesso è realtà: Vale porterà qualche pezzo pregiato della sua squadra, quella che lo segue dai tempi del dominio con la Honda e che proverà assieme a lui a trasformare in realtà il sogno italiano: riportare alla vittoria un binomio tutto tricolore nella massima categoria delle due ruote da corsa. «È molto difficile spiegare in poche parole - ha detto Rossi in diretta sul suo sito internet - ciò che il mio rapporto con la Yamaha è stato in questi ultimi sette anni. Molte cose sono cambiate da quel tempo lontano, nel 2004, ma soprattutto "lei", la mia M1, è cambiata. A quel tempo era una povera moto da mezza classifica, derisa dalla maggior parte dei piloti e dagli addetti ai lavori della MotoGp. Ora, dopo essere stata aiutata a crescere e migliorare, si può vedere il suo sorriso nel box, corteggiata e ammirata, trattata come prima della classe». Ma l'amore tra Rossi e la Ducati ha avuto tempo per maturare, per forgiarsi in un inseguimento reciproco che li aveva visti vicini più volte in passato: ma poi il matrimonio tutto italiano non s'è mai fatto. Ora Valentino, che con la Yamaha ha stravinto tutto, ha bisogno di nuovi stimoli per tornare a provare il brivido che dà la marcia in più. Senza però dimenticare il passato e non trascurando i ringraziamenti per una stagione che comunque non è ancora finita. «Vanno a Jeremy Burgess - continua Rossi - e a tutti i ragazzi della mia squadra che l'hanno accudita con amore sulle piste di tutto il mondo, e anche tutti i ragazzi e le ragazze che hanno lavorato nel team Yamaha in questi anni. Adesso però è arrivato il momento di trovare nuove sfide, il mio lavoro qua è finito. Purtroppo anche le più belle storie d'amore finiscono, ma ti lasciano un sacco di bei ricordi, tanti momenti paragonabili a quel primo bacio che ci siamo dati sull'erba di Welcome, dove lei mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto "Ti amo"». Per un amore che tramonta, uno ne nasce: o probabilmente è già sbocciato da tempo, anche se gli addetti ai lavori ci vanno con i piedi di piombo. L'uomo dei record, Giacomo Agostini ultimo italiano a vincere un titolo mondiale con una modo italiana, non si sbilancia. «Per ora tra Valentino e la Ducati c'é una forte attrazione, ma è ancora presto per dire se scatterà l'amore. Non si sa ancora se a Rossi piacerà la Ducati e viceversa. Sicuramente Vale avrà dei grandi stimoli, molti di più rispetto a quelli che sta avendo ora». Già e la gara corsa domenica scorsa a Brno lo ha dimostrato: probabilmente complice anche lo scivolone e la paura presa dal pesarese nel sabato di prove. «Mancano otto gare e vogliamo toglierci ancora qualche soddisfazione e vincere delle gare» dice Rossi in chiusura, ma è evidente che non ci crede nemmeno lui. La testa è già altrove e alla prossima sfida che lo costringerà a partire una volta ancora da capo. Nuova moto, nuovo ambiente e nuovi stimoli... per tornare a vincere. Tiz

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