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Tris d'assi

Ferretti, Ercoli e Ruffini

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È un coro a tre voci quello che intona l'inno di Mameli sul podio della 5 km in acque libere, seconda prova per il fondo maschile dei Campionati Europei di nuoto. Luca Ferretti, Simone Ercoli e Simone Ruffini, in rigoroso ordine di arrivo, riscrivono la storia di questo sport con una tripletta di medaglie che oggi è solo un tripudio di emozioni e da domani potrà essere inquadrata più consapevolmente per quello che in realtà è: un'impresa sportiva senza precedenti.   Le acque del lago Balaton si presentano al mattino torbide come il giorno precedente ma con qualche grado in meno a causa della pioggia caduta. La 5 km a cronometro viene affrontata dai tre moschettieri azzurri con precise indicazioni dello staff tecnico: «Se mentre nuotate vedete due boe state sbagliando, il riferimento è il sovrapporsi visivo» e poi ancora «Misuratevi solo con gli atleti di punta che partono prima di voi». Detto, fatto. Simone Ercoli punta il russo Serebrennikov, Simone Ruffini il tedesco Reichert mentre Luca Feretti tiene nel mirino l'altro tedesco Wolfgarten. Perfetta la condotta di gara dei nostri, allineati alle prime due boe che neanche col righello, attenti al ritmo dei favoriti e poi liberi di metterci tutto il talento a disposizione. Missione compiuta e podio tinto di azzurro. La mina vacante era il tedesco Thomas Lurz, che partiva 31esimo, lontano dai nostri. Ha fatto gara a sé ed è finito quinto.   Troppo veloci i nostri ragazzi che hanno rasentato la perfezione tecnica, fisica e mentale, per un gruppo che un orgoglioso Massimo Giuliani definisce «la squadra italiana più forte di tutti i tempi». Ad ogni arrivo la tensione cresce e quando l'idea della tripletta comincia ad abbandonare le sue sfumature favolistiche e ad assumere i contorni della realtà, ogni membro dello staff fatica a contenere l'emozione. Tutto questo fino al tocco di Luca Ferretti, che chiude in 58'49”4 per un oro impensabile già di per sé, figuriamoci accostato ad un argento e ad un bronzo, tutti sotto un'unica bandiera.   Per Ferretti si tratta della prima medaglia internazionale conquistata in carriera: «È una sensazione fantastica. Mi viene da piangere. Quest'oro cancella tante paure che affollavano la mia mente». Incredulo anche il 31enne Ercoli, che sogna l'oro ma se lo vede sfilare dal suo compagno: «Sono stato tra i primi ad abbracciarlo. Merita il successo per la determinazione con cui l'ha inseguito, così come io merito l'argento che segue al bronzo conquistato quattro anni fa proprio qui, a Balaton, agli Europei del 2006». Infine Simone Ruffini, il più giovane dei tre: «È la terza cronometro internazionale della mia carriera, la più importante, ed è arrivata la medaglia. Sono orgoglioso di aver diviso il podio più prestigioso della storia del nuoto italiano con due maestri oltre che compagni di squadra». Così si arriva lontano.

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