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Il tris di Contador

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Alberto Contador saluta i tifosi durante il giro d'onore

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Si è chiuso un altro Tour e visto che l'ultima tappa - come da tradizione - non ha detto niente di particolarmente interessante per la classifica, possiamo dedicarci a un bilancio di quanto visto nelle ultime tre settimane. Si era partiti con due favoriti, Alberto Contador e Andy Schleck, e un buon numero di outsider. Questi ultimi hanno deluso, a partire da Basso, presentatosi con dichiarati intenti di podio, e rimbalzato malamente indietro sui Pirenei. Per il varesino una bronchite a mettergli i bastoni tra le ruote, ma anche un dubbio di fondo: si può essere competitivi a Giro e Tour nello stesso anno? La domanda è atavica, e la risposta è: sì, in alcuni periodi ci sono stati dei campioni in grado di primeggiare nei due più importanti GT. Basso dava l'impressione di poterlo fare nel 2005, ma saltò in aria al Giro (problemi gastrointestinali); poi diede l'impressione di farcela nel 2006, vinse in Italia ma venne rispedito a casa prima del via in Francia. Quindi questo 2010: avevamo pensato che, visto il Giro, Ivan potesse reggere i migliori al Tour: è andata male, lui riproverà l'accoppiata, ma: già quest'anno Basso ha gareggiato pochissimo prima della corsa rosa, per tenere la condizione fino a fine luglio.   Quali margini potrà avere nel 2011? Chi di margini non ne ha più è Lance Armstrong, che a 39 anni al suo ultimo Tour è andato malissimo, lontano dal podio che pure nel 2009 seppe agguantare. Con Basso e Armstrong fuorigioco, la lotta per la classifica, riducendosi a un testa a testa tra Schleck e Contador, ha perso un po' di mordente. Anche perché gli altri corridori delle zone alte non hanno brillato per inventiva, e hanno da subito recitato da comprimari, a partire da un Menchov troppo conservativo (terzo alla fine) e incapace di organizzare un attacco di squadra con Gesink (che pure è finito sesto); proseguendo con Samuel Sánchez, che ha tenuto benino ma non ha saputo fare la differenza in discesa; e andando avanti ancora con Van den Broeck (quinto) e Hesjedal (settimo) che già ringraziano il cielo per il piazzamento raggiunto. E così, l'un contro l'altro disarmati, Alberto e Andy non hanno saputo duellare come ci si sarebbe aspettati. Tra di loro un equilibrio dato in partenza e mai messo in discussione: di fatto la lotta è proprio mancata, tra troppo fair-play e poca fantasia, Contador in difesa e Schleck incapace di attaccarlo. In definitiva, un antispot per il ciclismo.

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