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L'altro Adriano

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È tornato a sorridere. È tornato in Italia dove ha «trovato una famiglia»: la Roma. Parte da qui la nuova avventura di Adriano, l'attaccante che i giallorossi hanno scelto per il dopo-Toni. O sarebbe meglio dire che Adriano ha scelto la Roma per il dopo-Adriano: ossia per cercare di dimostrare al mondo che tutto li negativo che ha vissuto è ormai alle spalle. Il «nuovo» Imperatore parla da romanista, ha voglia e si vede, anche se solo il campo dirà quanto può dare ancora a questo sport: in molti credono tanto, la Roma ci spera davvero. Lui di più. «Lo so - attacca - ho fatto cose non troppo belle. Ma adesso sono qui per tornare ad essere quello che ero prima. Niente alcool, ero soltanto depresso e non riuscivo più a essere felice. Ecco qui chiedo solo di essere felice. Ho bisogno di ridere e quando non ci riesco vuol dire che dentro di me c'è qualcosa che non va. Ora mi devo sistemare a Roma nel modo migliore insieme alla mia famiglia e ai miei bellissimi figli». Insomma una Adriano trasformato che sembra aver trovato la sua pace interiore e la voglia di rimettersi in gioco. «Sto lavorando tantissimo per perdere i chili necessari. I risultati già si vedono e punto a raggiungere la forma nel giro di un mese». Giusto quello che gli chiede la Roma per una stagione, ormai alle porte, nella quale i giallorossi sono chiamati a fare ancora meglio: e non sarà facilissimo. «Sono qui per vincere e anche subito. Ovvio, in campo bisogna ancora migliorare ma sono sicuro che faremo una stagione bellissima». Nessun dubbio sul suo nuovo capitano: Francesco Totti. «È una bella persona, che scherza sempre, un esempio per noi». A Riscone Ranieri sta provando la nuova Roma e una delle ipotesi contempla il tridente proprio con Adriano. «Mi piace. Bisogna lavorare molto, ma c'è la possibilità di giocare insieme. Totti al centro, io e Vucinic al lato: ma sarà necessario più sacrificio in fase di copertura».   Quindi un passaggio sul recente passato e sulla sua ex Inter che tra poco meno di un mese si ritroverà di fronte nel primo impegno ufficiale con la maglia della Roma: la finale di Supercoppa a Milano il 21 agosto. «Mourinho con me è stato molto paziente - racconta il brasiliano - e se non fosse stato per lui me ne sarei andato ancora prima. Non ho mentito a Moratti, né ho litigato con nessuno. Ma non ce la facevo più. Mourinho lo ha capito. In nerazzurro ho passato momenti belli e meno belli, non so come verrò accolto a Milano ma so di non aver mai parlato male dell'Inter».   Ma nella sua testa ora c'è Roma e, strada facendo, perché no, anche la voglia di tornare a vestire la maglia della seleçao: aspettando di sapere il nome del nuovo ct (probabilmente proprio oggi, ndr). «Spero di partecipare al Mondiale in Brasile ma devo prima fare bene con la maglia giallorossa. Qualunque ct verrà scelto non ci sarà alcun problema da parte mia, l'importante è che sia una persona seria». E sul discorso serietà (dell'impegno) sta tornando Ranieri che ha chiesto ai suoi dirigenti di cambiare le avversarie delle amichevoli in programma ad agosto con Pescara e Frosinone. Il tecnico gialloroso vorrebbe avere a che fare con squadre di caratura maggiore per poter testare, davvero, la sua nuova Roma.

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