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Vuvuzela nel mirino Disturbano il gioco

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Il dibattito sulle "vuvuleza", le tradizionali trombette di plastica orgoglio e vanto dei Bafana Bafana, è ancora aperto dopo che il presidente del comitato organizzatore dei mondiali del Sudafrica, Danny Jordaan, ha affermato che non è escluso che possano essere bandite dagli stadi. L'effetto alveare derivante dal suono delle trombe è tradizione e folklore ma anche oggetto di disturbo per molti giocatori e spettatori. "Se un paese in gara si lamenta - ha detto in un'intervista trasmessa oggi dalla Bbc - noi agiremo di conseguenza. Abbiamo sentito le televisioni e gli spettatori, è qualcosa su cui stiamo riflettendo". UN FENOMENO CULTURALE - I sudafricani invece si sentono danneggiati perchè vengono suonate troppo piano e poche ore dopo ecco che il comitato organizzatore corregge il tiro. "Le vuvuzela sono un fenomeno culturale per il nostro paese e per il calcio", ha detto Rich Mkhondo, portavoce del Comitato organizzatore. "Cercheremo di mettere ordine, abbiamo chiesto di non suonare le vuvuzelas durante gli inni. So che è una questione difficile ma per ora proveremo a regolamentarle meglio che possiamo", gli ha fatto eco Jordaan. Le critiche maggiori sono arrivare dagli argentini e dai tedeschi e le "trombette del diavolo" continueranno a far discutere.   LA SOLUZIONE - Vuvuzela meno rumorose saranno presto in commercio ai Mondiali di calcio sudafricano, dopo le proteste dei giorni scorsi contro il rumore assordante provocato da queste trombette di plastica durante le partite. "Alla fine le abbiamo modificate. Abbiamo una nuova vuvuzela che fa 20 decibel di meno", ha detto al quotidiano The Star Neil Van Schalkwyk, responsabile dell'azienda Masincedane Sport. Dopo il calcio di inizio della Coppa del Mondo, venerdì scorso, diversi mezzi di informazione, tifosi e giocatori stranieri si sono più volte espressi contro il rumore delle vuvuzela. Lo stesso capitano del Portogallo, Cristiano Ronaldo, ha dichiarato che è "difficile concentrarsi" con il rumore delle vuvuzela, aggiungendo che il loro suono non piace "quasi a nessuno". Il comitato organizzativo locale (Loc) dei Mondiali ha comunque garantito che le vuvuzela, "simbolo del torneo", non saranno vietate. Le vuvuzela derivano dai corni di kudus (antilopi) utilizzati per riunire gli abitanti dei villaggi e oggi sono uno degli immancabili gadget dei tifosi sudafricani. Dallo scorso ottobre, l'azienda di Van Schalkwyk ha venduto 1,5 milione di vuvuzela di plastica in Europa. Nel mese dei Mondiali, l'azienda stima un giro di affari da 20 milioni di Rand (2 milioni di euro). BLATTER A FAVORE DELLE VUVUZELA - «Non prendo in considerazione un divieto delle tradizioni musicali dei tifosi nel loro paese. Vorreste che venissero vietate le usanze dei fans nel vostro paese?». Joseph Blatter, presidente della Fifa, dalla sua pagina di Twitter esclude l'ipotesi di proibire le vuvuzela ai Mondiali di calcio in Sudafrica. «Ho sempre detto che l'Africa ha un ritmo differente, un suono differente», aggiunge il numero 1 della federcalcio internazionale. Ieri il presidente del Comitato organizzatore del torneo, Danny Jordaan, non ha escluso provvedimenti per limitare l'uso delle celeberrime trombette di plastica. DIVIETO ESCLUSO - Le vuvuzela non saranno vietate ai Mondiali. Lo ha annunciato il portavoce del comitato organizzatore, Rich Mkhondo. Ieri il presidente del Comitato aveva minacciato di mettere al bando le famose trombette spacca timpani e oggi i produttori si sono convinti ad abbassarne la potenza a causa dell'eccessivo volume. "Le vuvuzuela non saranno vietate. Fanno parte della nostra cultura. Siete nostri ospiti, per questo abbracciate la nostra cultura e ilm nostro modo di festeggiare", ha detto il portavoce.

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