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Intanto la Coppa

Claudio Ranieri, allenatore della Roma. L'attesa per la sfida dell'Olimpico con l'Inter si fa spasmodica

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Almeno la Coppa Italia se la giocheranno faccia a faccia, senza intrusioni. Roma e Inter, una davanti all'altra. La voglia della decima coccarda e di mettere, male che vada, almeno un «titulo» in bacheca contro il primo passo da compiere per sperare nella mastodontica impresa della «tripletta». Il calendario non poteva essere più birichino a piazzare la quinta finale di Coppa Italia negli ultimi sette anni tra le due duellanti per lo scudetto tre giorni dopo un Lazio-Inter del genere. Altra carne gettata in un braciere già zeppo degli avanzi delle precedenti puntate della storia infinita giallorosso-nerazzurra, delle scorie provenienti dalla lotta sull'altro fronte tricolore e dall'antica faida, solo verbale, tra Ranieri e Mourinho. Un Roma-Inter così, settantadue ore dopo dallo «scansamose» ordinato dall'Olimpico laziale per lasciare strada ai nerazzurri, non mette solo in palio, dal punto di vista giallorosso, la famosa stelletta d'argento ma anche una di quelle cose, come recitava una pubblicità di una carta di credito, che non si possono comprare. Una soddisfazione dal sapore particolare, non lo «zuccherino» assaporato due anni fa subito dopo l'amaro di Parma-Inter e Catania-Roma. Il gusto di rispedire sul groppone del suo creatore il famoso «zero tituli» e di scalfire le certezze nerazzurre di triplice grandeur, con la speranzuccia che, per quanto possibile, tutto possa ritornare utile anche per la volata finale in campionato. La Roma si è risvegliata dopo la nottataccia, almeno secondo il punto di vista giallorosso, di Lazio - Inter e ha riordinato le idee a Trigoria in vista di domani: Totti e De Rossi, l'anima romana, i meno sorpresi da quello che era successo all'Olimpico; più avvelenati i «forestieri», Pizarro in primis. Nelle segrete stanze degli spogliatoi si è consumato un colloquio tra squadra, staff tecnico e il coordinatore dell'area tecnica Gian Paolo Montali. Daniele Pradè e Bruno Conti, invece, hanno parlato singolarmente con qualche giocatore. La parola d'ordine emersa dalle varie chiacchierate è stata il solito «crederci», condita dai rituali «non mollare» e «sotto con la Coppa Italia». Successivamente Ranieri si è intrattenuto per una trentina di minuti con la squadra a rivedere il filmato del primo tempo dell'ultimo Roma-Inter. Poi tutti in campo, ad eccezione di Cassetti e Taddei, a sostenere le visite d'idoneità (come hanno fatto più tardi anche Riise e Juan), e di Pizarro, in palestra a scopo precauzionale (oggi si allenerà col gruppo). Si è rivisto Vucinic (solo una botta alla coscia e qualche dolorino): non mancherà. Formazione: Ranieri ha pensato alla difesa a tre, ma alla fine smisterà Burdisso a destra e piazzerà Mexes e Juan al centro. Con Totti punta centrale, si va verso un 4-2-3-1 iniziale: a destra dentro Taddei, fuori Menez.

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