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Inter da leggenda Messi va in Barça

La gioia di Milito dopo il suo gol

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MILANO - Una serata trionfale, di quelle che se non ti fanno scordare 45 anni di astinenza almeno ti danno la spinta per credere e sperare. Che forse anche i marziani non sono imbattibili. Perché che fosse pazza l'Inter lo si sapeva da un bel pezzo, adesso però si dovrà cominciare a dire che è anche qualcosa di più. Forte, ad esempio. Molto forte, se riesce a battere i fenomeni del Barcellona - anche se Messi e soprattutto Ibra sono stati decisamente sotto le aspettative - una squadra invincibile o quasi a livello spagnolo, continentale e planetario, da un anno e mezzo a questa parte. Fenomeni che a San Siro, oltretutto, dopo meno di venti minuti sono pure passati in vantaggio. Grazie a una splendida azione corale e a un gran gol di Pedro: una scoperta di Guardiola, l'ultimo dei talenti usciti dal cilindro blaugrana. Una mazzata clamorosa: per i nerazzurri e per tutto San Siro. Che invece ha reagito, quasi subito. Grazie a un gran carattere, che in precedenza l'Inter non poteva di certo vantare. E soprattutto, onore al merito, a un Wesley Sneijder eccezionale. Che non sbaglia davanti a Victor Valdes, che rilancia subito la voglia e la spinta dei suoi: mai sazi neanche siul 3 a 1 finale. Un risultato pazzesco, alla luce dei pronostici iniziali e dei valori in campo. Come talento, esperienza internazionale e titoli continentali che potevano vantare i giocatori in campo. Non è bastato tutto ciò al Barça. Davanti alla grinta dell'Inter. Tutta nuova, tutta diversa rispetto al passato. Che si può mangiare gol fatti, o quasi, con Milito e lo stesso Sneijder. Ma non si dà per vinta e continua a spingere. Sempre, comunque. È stato questo il segreto di Mourinho e dei suoi nel primo tempo della semifinale di Champions League. Vinto, dominato grazie alla grinta e alle intuizioni di Zanetti e Thiago Motta, al coraggio dell'amuleto olandese, e del grande talento di Milito e Maicon, autore di uno splendido gol a inizio ripresa. Gol bello quanto importante a livello psicologico, ma non solo. Il 3 a 1 dà se non delle garanzie tante speranze ai nerazzurri in vista del ritorno, difficile ma a questo punto non impossibile, o proibitivo, come si pensava. L'esultanza sulla riga di Lucio dopo il salvataggio quasi allo scadere su un tiro che poteva dire 3 a 2 e gara, e qualificazione, ancora in bilico vuol dire tanto. Forse tutto in ottica nerazzurra. Che ce la fa prima col carattere e i nervi, la tensione positiva che è riuscita a metterci, piuttosto che con gli schemi e l'ordine, riportato da Mou dopo il 3 a 1 con Stankovic per Pandev che permette all'Inter di schierarsi col rombo a centrocampo. Un bel viatico, insomma. Sensazioni positive, date anche dall'ammonizione di Puyol, che dovrà saltare il ritorno al Camp Nou. Un'ulteriore buona notizia in casa Inter, arrivata in una serata che comunque vada difficilmente i nerazzurri si scorderanno. Stasera alle 20.45 a Monaco di Baviera l'andata dell'altra semifinale di Champions League tra Bayern e Lione: diretta tv su Sky Sport 1 e Premium Calcio.

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