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Game over Milan

Sampdoria-Milan, la delusione dei rossoneri

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Sognare non è più impossibile per questa Samp che vola sulle ali dell'entusiasmo, concreta, decisa, arrembante. Credere non è più possibile per questo Milan stanco, incerottato, distratto. I blucerchiati vincono in rimonta la sfida Champions contro i rossoneri e si collocano solitari al quarto posto in classifica, infrangendo anche le residue speranze di Ronaldinho e compagni di poter correre ancora per lo scudetto. Il successo dei genovesi arriva nel recupero di una partita bella, emozionante, ricca di episodi e di passione. Merito della costanza dei blucerchiati, mai domi nel cercare la vittoria anche quando il risultato era loro sfavorevole, ma anche favoriti dall'espulsione di Bonera, in apertura di secondo tempo, che è costato prima il pareggio su rigore dei padroni di casa, e poi una fatica immensa per i già stanchi compagni di squadra. E pensare che erano stati proprio gli ospiti a partire benissimo, andando in vantaggio con Borriello nel momento migliore dei sampdoriani. Aveva sbagliato Cassano, aveva sbagliato Palombo; aveva sbagliato Poli. Più concreto e cinico il Milan, che alla prima occasione (angolo di Mancini), riesce a realizzare il gol che potrebbe cambiare volto alla gara. Gli uomini di Leonardo si esaltano, mentre la Samp fatica a trovare il proprio gioco. Ma piano piano il volto dei padroni di casa cambia ed il Milan è costretto ad arretrare in difesa. Il tabellino si riempie così di occasioni per i genovesi: al 31' proteste per un atterramento di Pazzini da parte di Thiago Silva, ma l'arbitro fa cenno di proseguire; poi è Dida a diventare protagonista con due ottime deviazioni in angolo su Cassano e Lucchini (38'). Infine è la sfortuna a negare alla Samp il pareggio. Appena il tempo di riprendere il gioco nella ripresa e Leonardo deve fare subito a meno di Antonini per infortunio. Ci si attende l'arrembaggio dei padroni di casa e così accade. Dopo 8 minuti arriva il rigore per la Samp trasformato da Cassano e l'espulsione di Bonera. Gli uomini di Del Neri sembrano accusare la fatica per la lunga rincorsa del primo tempo ed il risultato appare destinato a rimanere in equilibrio. Ma il pubblico non ci sta ed incita i propri giocatori. Scatta la voglia di provarci. Ora è un vero assalto. E così gli ultimi minuti si trasformano in una specie di surrogato ristretto dei precedenti 85: Zambrotta con il corpo devia alla disperata un tiro di Tissone (44'); Dida afferra sulla linea una girata di testa di Lucchini (44'), Cassano ancora di testa sfiora il palo (45'). Poi il gol capolavoro di Pazzini, ed il sogno si veste di blucerchiato.

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