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Inseguitrici serve fiato per sperare

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Eadesso tocca alle sfidanti mostrare i muscoli, far sapere se le energie superstiti possono consentire una rimonta che avrebbe quasi del miracoloso. Stranamente, pur avendo il Milan tre lunghezze sulla Roma, è Leonardo il più guardingo, nelle esternazioni del sabato, mentre diventa possibilista Ranieri, che pure aveva affermato come soltanto l'Inter avrebbe potuto perdere uno scudetto già vinto. Non è terribile, il turno, per i segugi che seguono l'usta della lepre, ma in Italia nessuno si porta da casa una vittoria agevole, anche quando la classifica offre indicazioni impietose. Teoricamente è in vantaggio il Milan che gioca in casa, mentre la Roma sale al Picchi a fronteggiare la disperazione del Livorno di Serse Cosmi, il romanista che ha puntualmente trattato come pezza da piedi l'oggetto del suo dichiarato amore. Però ai milanisti, avviliti dalla dolorosa rinuncia a Nesta per il resto della stagione, problemi non semplici proporrà il Chievo di Mimmo Di Carlo, formazione che, soprattutto in trasferta, esprime forse il miglior calcio, o comunque il più organizzato, del panorama nazionale. E anche se la loro classifica sembra garantire tranquillità, i veronesi conservano motivazioni rilevanti, la difesa dell'orgoglio di un club di borgata che ha soppiantato i titolati concittadini e vuole ripetere i miracoli firmati da Gigi Delneri. Si vedrà, in questa rincorsa, chi avrà più fiato e più gambe, tra Milan e Roma, entrambe hanno speso molto anche se il comune addio all'Europa consente più ragionevoli programmi di lavoro, recuperi di lungodegenti compreso, primo su tutti Francesco Totti, che potrebbe regalare decisivo apporto nel finale di stagione. Da verificare come la Roma reagirà alle pressioni di una piazza logicamente euforica: si chiede di vincere, come se il tecnico avesse obiettivi differenti, si suggeriscono atteggiamenti più sfrontati rispetto alla sfida con il Milan, nella quale la squadra aveva prodotto il massimo delle attuali risorse. Mentre Vucinic è rimasto a casa, si chiede a Ranieri di osare di più, proprio quello che aveva fatto l'Inter dopo il pari catanese, i risultati si sono visti. Claudio ha consigliato agli improvvisati maestri di tattica di evitare l'autoerotismo mentale, usando però una più pittoresca locuzione testaccina. Ha ammesso, il tecnico, che la Roma ha il dovere di credere in un'impresa che rimane molto ardua nonostante un calendario favorevole. Ci mancherebbe altro! Sull'altra sponda, appuntamento fondamentale per la Lazio, precipitata in una posizione che non le appartiene, imperativo rimandare battuto il Bari appena tornato a vincere, ma che non avrà Barreto, giocatore fondamentale. Tutti, a parte l'appiedato Zarate e Foggia, a disposizione di Reja, sbagliare non è più consentito.

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