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1) Basta lavorare, basta impegnarsi.

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2) La parata più bella è stato il primo rigore in Coppa Italia contro la Sampdoria. Ma ne ricordo anche una contro il Milan su tiro di Flamini. 3) Potrebbero essere tanti. Ma mi viene in mente quello di domenica scorsa contro la Sampdoria. 4) Io l'ho incontrato un paio di volte, ma non ho avuto l'opportunità di parlare con lui. Sentivo quello che dicevano di lui, che era il terzo portiere migliore al mondo, e invece ha dimostrato di essere il numero uno. 5) No. Perché da quando sono arrivato alla Lazio sono sempre stato trattato con un affetto incredibile, sia dai tifosi che dalla società. Non andrò mai a giocare nell'altra squadra. 6) Diego Lugano. 7) Proprio lui. 8) Per primo metto quello inglese. Poi l'italiano, infine lo spagnolo. 9) Il colombiano Oscar Cordoba. 10) Non mi sento solo. Ormai in campo ho trovato il mio posto e lì mi sento bene. La solitudine la sento quando la mia squadra fa gol, perché lo festeggio da solo. 11) Ci sono tanti difetti. Il mister comunque mi rimprovera il modo in cui mi tuffo certe volte e per come respingo il pallone. Sicuramente cerco di migliorare anche quello che penso di saper fare bene. 12) Il derby l'ho vissuto sia da fuori che da dentro. Si vive con tanta passione. La settimana precedente è incredibile. La gente parla solo di quello: assomiglia molto al nostro calcio uruguaiano. 13) Alla squadra avversaria auguro di non vincere lo scudetto. E alla nostra di cambiare la realtà, di dimostrare che non siamo questo, ma un gruppo che merita di stare ad alti livelli. 14) Mi ha spinto il mio allenatore della squadra di Baby Football di calcio a 9 in Uruguay. Avevo 8 anni. Io ero centravanti, ma mancando un portiere mi hanno messo tra i pali per la mia altezza. 15) Sono tanti. Kakà, Cristiano Ronaldo, ma anche Ibrahimovic. 16) Pazzini. Lui è stato uno di quelli che mi ha segnato di più. 17) Aspetto fino alla fine prima di tuffarmi, scelgo un lato e ci vado con fiducia, infine guardo negli occhi gli avversari. 18) Sicuramente l'attaccante.

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