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Il mare di Big Blu saluta la capitale

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FabianaPellegrino Il «Big Blu» si chiude oggi lasciando tutti più che soddisfatti. Innanzitutto il pubblico, che ha avuto ben nove giorni, compresi due weekend, per curiosare (e magari comprare) tra barche di ogni dimensione e per ogni tasca. Quindi le aziende, felici di aver avuto più tempo a disposizione per mostrarsi con novità e ammiraglie della casa. Un successo annunciato che non ha deluso le aspettative nonostante i tempi «magri». Il salone romano, giunto alla sua quarta edizione, ha conquistato ormai un posto da protagonista sulla scena nautica nazionale e internazionale, accanto al «fratello maggiore» di Genova. Il «Big Blu», insomma, ha convinto anche quest'anno e sono i numeri a parlare: oltre 120 mila visitatori, in linea con il 2009, 40 mila solo nel primo weekend, con una forte tenuta anche nei giorni infrasettimanali (ed era questo il vero esperimento del 2010). Cifre che confortano oltre le aspettative vista l'assenza del salone interno subacqueo, che quest'anno non ha fatto tappa a Roma, e che, secondo le previsioni, avrebbe dovuto portare via almeno ventimila persone. Il pubblico non ha abbandonato la fiera neanche tra lunedì e venerdì, giorni più difficili rispetto al weekend, con un'escalation di presenze. Undici padiglioni per 110 mila metri quadrati di esposizione, di cui 90 mila dedicati alla nautica, il «Big Blu», come sempre, ha ospitato dai grandi gioielli alle piccole imbarcazioni per accontentare ogni tasca e gusto. Barche che vanno dai 1.500 fino ai 900 mila euro del motoscafo più costoso (quello del salone Azimut Fly Bridge), grandi (dai 30 ai 52 piedi) e piccole (sotto i dieci piedi), oltre 500 in tutto per circa seicento marchi. «La forza - ha spiegato Mauro Giustibelli, exhibition manager - rimane quella di offrire al pubblico delle barche possibili. Al "Big Blu" con quindicimila euro una famiglia non si limita soltanto a sognare». E le aziende, ovviamente, ringraziano. Il salone romano, però, non è solo nautica ma cultura e moda del mare a 360 gradi. E' di ieri la preview sulla tappa italiana del Louis Vuitton Trophy in occasione dell'aperitivo sardo con Vincenzo Onorato, patron di Mascalzone Latino Audi Team, e Claudio Gorelli, presidente Club Nautico di Roma. «Big Blu» è stato anche lusso sfrenato con l'elitaxi esposto accanto ai motoscafi Riva, arrivato in Fiera direttamente da Ciampino proprio per il Salone romano. Non solo barche, dunque, ma anche sicurezza con il cantiere Trawler e i tre mezzi di salvataggio nuovi di zecca che pattuglieranno le coste vicine alla Capitale dalla prossima estate. E, infine, l'ambiente con l'idrogeno protagonista assoluto. Un salone in cui novità, come la barca «cabrio» Mira 44 Open (di Innovazioni Progetti), e anteprime assolute, come il Pirelli PZero 880, si sono mischiate a genitori a passeggio in tranquillità mentre i bambini (più di mille in tutto) in una piscina allestita ad hoc, provavano a imparare a timonare gli Optimist con gli istruttori della Federazione italiana vela. Ultimo giorno a disposizione per sognare, stasera il «Big Blu» torna a casa soddisfatto.

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