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Carolina pensaci tu

Carolina Kostner

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La speranza è bionda, ha un tocco di gloss sulle labbra e fa di nome Carolina. A metà Olimpiadi (o poco più) la più amata dagli appassionati del ghiaccio è anche il sogno «proibito» di chi vorrebbe non tornarsene a casa col magro bottino messo da parte finora. Poche medaglie, lontanissime dalle undici conquistate a Torino 2006, eppure agli italiani resta ancora un po' di fede in tasca, quel tanto che basta per vedere in lei una possibilità. Carolina ci crede e oggi apre le danze olimpioniche con il programma corto. Una Kostner diversa, praticamente risorta, che si è presentata a Vancouver portando in valigia lo scettro d'Europa guadagnato a Tallinn. Un titolo che è troppo poco per valere da solo un gradino sul podio dei Giochi invernali, ma che è prezioso per rinvigorire l'anima. L'azzurra del pattinaggio è serena e, ha assicurato, rispetto a Torino «è un'altra donna». L'esordio alle Olimpiadi di casa, quattro anni fa, non è stato dei migliori, tra l'orgoglio di essere la portabandiera d'Italia e la delusione del nono posto c'è stata la «rinascita». Una fuga dall'Italia, il trasferimento a Los Angeles, l'ingresso nel team del guru del ghiaccio Frank Caroll e un nuovo metodo d'allenamento. Carolina ha raccontato che in America è cresciuta, si è responsabilizzata e ora si sente pronta per affrontare il mondo, perché soli si scende in pista e soli si cade e ci si rialza e lei questo l'ha capito. Una scelta giusta, l'ha definita, e la sfida adesso è vincere una medaglia. Le ambizioni, però, a Vancouver rischiano di non bastare perché contro di lei c'è praticamente tutta l'Asia. La campionessa del mondo Kim Yu-Na, sudcoreana di 19 anni, esordisce ai Giochi con la sua perfezione racchiusa in un «corpicino» da donna. Per tutti è lei ad aver già messo l'oro in tasca. Poi ci sono le giapponesi, Mao Asada che promette tre tripli, Miki Ando un quadruplo e Akiko Suzuki. Senza dimenticare le nordamericane, in primis la canadese Joannie Rochette, vice-campionessa del mondo in carica. Rivali contro cui Carolina dovrà combattere per riuscire a salire sul podio. Oggi è pronta per assaggiare il ghiaccio del Pacific Coliseum con il programma corto. Danzerà come lei sa fare, decisa a sfidare se stessa e il mondo che la guarderà volare su un Notturno di Chopin, poi Vivaldi e Bach. Giovedì si torna a pattinare con il libero e nell'attesa Carolina è decisa a conservare mente sgombra e lucidità. Al sicuro nella squadra di chi un oro - anche se discusso - l'ha già portato a casa (Lysacek è uno degli adepti del team di Frank Carroll), vuole godersi lo spettacolo. La piccola donna dice di essere cresciuta e gli italiani non aspettano altro.

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