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Dal fondo al Paradiso

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Cottrer conquista l'argento

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WHISTLER - Pietro Piller Cottrer sorride, ringrazia e dice senza la minima esitazione: «Me l'aspettavo, sì, me l'aspettavo». A quattro anni da Torino 2006 l'atleta di Pieve di Cadore scivola da campione anche sulle nevi del Canada e conquista nella 15 km di fondo un argento che vale oro. È la terza medaglia olimpica per l'Italia ai Giochi di Vancouver, la quarta nella sua carriera. A 35 anni la vita di «Caterpiller» oscilla tra un passato glorioso e un presente ancora più brillante. Nessuno alla vigilia lo dava per favorito, la critica preferiva i nomi altisonanti del norvegese Northug, dello svedese Hellner, del russo Bauer. I critici si sbagliavano: partito fortissimo fin dal primo chilometro, Piller Cottrer ha tenuto testa a tutti loro, cedendo solo (per 24") a un campione assoluto come lo svizzero Dario Cologna. «Essere battuto da Cologna non è una sconfitta, lui è uno forte "vero"» ha commentato l'azzurro. Sulla neve bagnata del Whistler Olympic Park Pietro Piller è andato come una scheggia, nonostante l'altissimo tasso di umidità (98%) e il caldo. Dopo le due medaglie conquistate a Torino (oro nella staffetta 4 x 10km e bronzo nell'inseguimento 15+15), questo argento arriva a coronare una carriera straordinaria. Staccati invece gli altri italiani, compreso il portabandiera azzurro Giorgio Di Centa (alla fine solo 10°, insieme a Valerio Cecchi 19° e Thomas Moriggi 24°). «Che volete che vi dica? Sono come un buon vino, più invecchio più miglioro. Mi piace pensare a un Amarone, un buon Amarone...», ha detto Piller. E ha garantito questo impegno: «Non è finita qui. Questa medaglia fa bene a me, ma fa bene a tutta la squadra. Secondo me qui in Canada ne vedremo ancora delle belle». Alla festa di Piller Cottrer non hanno partecipato però le ragazze del fondo, che hanno deluso nei 10 km a tecnica libera. Nella gara vinta dalla svedese Charlotte Kalla, 23 anni, nessuna azzurra si è classificata tra le prime dieci. Solo 11ª Arianna Follis che si era avvicinata all'appuntamento con grandi aspettative. Peggio ancora sono andate le altre: 14ª Silvia Rubil, 17ª Sabina Valbusa, 18ª Marianna Longa. Cattive notizie, anche se in fondo prevedibili, sono arrivate anche dalla discesa libera degli uomini, dove ha trionfato lo svizzero Didier Defago, davanti a due mostri sacri come il norvegese Aksel Svindal e l'americano Bode Miller. Migliore degli azzurri Werner Heel 12°, che ha preceduto Peter Fill 15° e Christoh Innerhofer 19°. Gli stessi che, con Moelgg, oggi ci riproveranno in Supercombinata.

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