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Caos arbitri un sistema da rifondare

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Ènoto come in nessun altro paese di buona tradizione calcistica sia riservata agli arbitri maggiore attenzione di quella che ottengono da noi. Ogni settimana, non appena vengono comunicate le designazioni arbitrali, la domanda che giocatori, allenatori, dirigenti e di tutti gli altri addetti ai lavori è sempre la stessa: chi ci arbitra? Dalla risposta nascono una serie di considerazioni che si richiamano a precedenti anche lontanissimi che determinano un giudizio, quasi sempre negativo, sulla qualità ma soprattutto sui difetti dell'arbitro designato. È vero che nella storia del nostro calcio ci sono stati episodi e purtroppo arbitri che giustificano ogni tipo di sospetto e di preoccupazione ma questo non vuol dire che non ci siano stati e che ci siano ottimi arbitri. Il difetto, come ho scritto moltissime volte, è nel sistema che purtroppo, dopo alcuni esperimenti puntualmente naufragati (sorteggio per fasce ed altre stupidaggini del genere), è tornato ad essere quello della designazione. Esso consiste nell'applicazione del cosiddetto Manuale Cancelli, penosa eredità della nostra peggiore politica. Si affidano le partite più importanti agli arbitri ritenuti migliori senza considerare che Atalanta-Siena può essere più difficile di Milan-Juventus. Si esaminano anche i precedenti e se si scopre che un certo arbitro ha involontariamente danneggiato una squadra si fa in modo che non la arbitri per qualche settimana, magari per un campionato intero. È successo, succederà. Senza essere perfetto il sistema del sorteggio integrale, quello cioè di assegnare le dieci partite di un turno di campionato ad una rosa di 20 arbitri, è quello che eliminerebbe più di ogni altro i sospetti ed i difetti della designazione, che induce un arbitro a non danneggiare una squadra importante per non essere escluso dalle sue partite. Non sorprende che appena è stata avanzata, con colpevole ritardo e con ingiustificata timidezza, l'ipotesi di un sorteggio integrale (da me inutilmente sostenuta da almeno 20 anni) alcuni importanti dirigenti, lo stesso presidente della Federcalcio, si siano dichiarati contrari. Sono gli stessi dirigenti che hanno allargato la serie A da 18 a 20 squadre (anziché ridurla a 16) senza stabilire che si trattava – com'era stata – una soluzione d'emergenza. Dimenticando il comico suggerimento di Zamparini che vorrebbe che gli arbitri venissero giudicati dai presidenti di società (sono quelli che strillano come aquile per un rigore negato ma trascurano quello loro ingiustamente concesso), non dovrebbe essere difficile selezionare 20 arbitri scartando poi quelli che non si dimostrassero all'altezza. Nelle prime 23 giornate di questo campionato sono stati utilizzati 33 arbitri, ma 4 hanno diretto solo una partita. Damato, il nuovo astro, ha diretto 13 partite, più di tutti, ma è incappato in Udinese-Napoli, dove ha preso 4 da quasi tutti i giornali. Un buon sistema non c'è ma il sorteggio è il migliore solo che chi deve decidere non lo sa.

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