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Per l'Italia un girone Mondiale

Le estrazioni delle squadre per i gironi degli Europei 2012

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Spegne cinquanta candeline, la fortunata creatura di Henry Delaunay, il Campionato d'Europa per Nazioni, occasione per celebrarlo il sorteggio per la quattordicesima edizione, che Polonia e Ucraina ospiteranno tra due anni. Cerimonieri di lusso Boniek e il vecchio bomber Szarmach per i polacchi, Shevchenko e il Pallone d'Oro Oleg Blokhin, che però vestiva ai suoi tempi la maglia dell'Urss, per gli ucraini. Già qualificate d'ufficio le rappresentanti dei Paesi ospitanti, quattordici posti disponibili per 53 Nazionali, sei gironi di sei squadre, tre di cinque, promozione per le vincenti e per la migliore seconda, quattro spareggi tra le altre otto. All'Italia non è andata malissimo, però nulla di paragonabile con l'amorevole assistenza che l'urna ci aveva riservato nela composizione dei gironi mondiali, in Sud Africa poco più di pizza e fichi. Natuaralmente, per le nove teste di serie, bisognava tenere d'occhio una seconda fascia ricca di nomi suggestivi, tra i quali le emergenti formazioni dell'Est europeo, prodotto di frantumazioni di più imponenti realtà nazionali, come Unione Sovietica e Jugoslavia.  Ecco dunque gli incroci scomodi del Gruppo C, capeggiato dall'Italia, con due finaliste del Mondiale sudafricano, la Slovenia e soprattutto la Serbia, che nella fase di qualificazione si era lasciata alle spalle la Francia. Trascuriamo gli aspetti scaramantici, altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi anche per la presenza dell'Irlanda del Nord, che nel lontano 1958 aveva determinato la prima, e unica, esclusione degli Azzurri dalla fase finale di una Coppa Rimet, Blanchflower un incubo per la Nazionale di Alfredo Foni, imbottita di oriundi ai limiti dell'impudenza. A proposito di italiani, stavolta la fortuna ha voltato le spalle a Fabio Capello, complicatissimo il suo girone a cinque, il derby con il Galles il problema minore, rivali non facili la Svizzera rivitalizzata dall'adozione di extracomunitari, ma anche il giovane Montenegro di Vucinic e Jovetic e perfino la Bulgaria. Neanche il vecchio Trap può rallegrarsi, la sua Eire dovrà vedersela con Russia e Slovacchia. Per la Germania, ancora uno scontro con i turchi, che a Berlino o a Monaco ormai sono di casa, insidie minori i declinanti Belgio e Austria. Spagna tranquilla, netta superiorità su Repubblica Ceca e Scozia, si rinnova il duello tra Danimarca e Portogallo, clienti difficili anche Norvegia e Cipro, mentre dovrebbero ridursi a sfide senza terzi incomodi il Gruppo E, tra Olanda e Svezia, e il Gruppo F tra Croazia e Grecia. Da ricordare che l'Italia ha vinto una sola volta l'Europeo, la doppia finale con la Jugoslavia nel 1968 a Roma, la reginetta è la Germania con tre allori, due ne vantano la Spagna e la Francia, ferme con noi a quota uno Unione Sovietica, Cecoslovacchia, Olanda, Danimarca e Grecia.

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