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Quella «Panchina d'Oro» spettava di diritto a Ranieri

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Erosicuro che avrebbe vinto Mourinho, hanno premiato Allegri; proprio come nelle passate stagioni era stato premiato due volte consecutive Prandelli per non riconoscere i meriti del Mancini biscudettato (1 di cartone). Si pensa che debba valere il risultato e invece pare che conti la simpatia. Sul cui versante l'Inter non gode di grande seguito. Ricordo quella volta che, mentre premiavano Gigi Simoni per la sua prima stagione nerazzurra, sul suo cellulare arrivò la telefonata di Moratti che gli comunicava l'esonero. Ho visto don Josè incassare lo sgarbo e andarsene svelto ma senza far drammi, neppure con quelle smorfie che completano felicemente la sua attitudine alla comunicazione. E preso atto che la Panchina d'Oro è in fondo un modo dei tecnici italiani per mandar messaggi ai Padroni del Vapore - compresi quelli federali presenti in massa - mi son detto che il miglior destinatario sarebbe stato Claudio Ranieri. Per una questione di solidarietà dopo la vergognosa cacciata dalla Juve, di ammirazione per quel che sta facendo alla Roma: soprattutto per premiare uno stile che comprende eleganza, misura, self control, intensità nel lavoro, distacco nelle polemiche più roventi, disponibilità al dialogo con i media. Ma siccome la gran parte dei votanti erano tecnici delle serie minori, ecco ben identificato in Allegri il giovane rampante che interpreta il calcio con forti intuizioni tecniche e ben riveste il ruolo di Davide contro Golia. Nulla da ridire, Allegri è pur simpatico, e bravo al punto che lo vedremo sulla panchina (di legno) della Juve, magari al fianco di un supermanager di nome Lippi. Il quale - presente a Coverciano - ha subito elogiato il collega/allievo. Ranieri non c'era, stavolta, a Coverciano, e mancavano Prandelli, Ancelotti, Zaccheroni, Gentile: insomma, tutti quelli che i cronisti stanno indicando come possibili CT azzurri dopo il Sudafrica. Verrebbe voglia di affidarsi ai sondaggi tanto di moda per sapere chi voterebbero gli italiani a successore del bel Marcello Campione del Mondo. Ho letto che Ranieri sarebbe disponibile ad occupare quel ruolo, magari dopo aver colto con la Roma un risultato importante. O addirittura clamoroso. Io glielo sconsiglio: dopo tante panchine, dopo esser stato uno dei primi emigranti di lusso fra Inghilterra e Spagna, sono convinto che non debba sottovalutare la Forza del Destino che gli ha confezionato una improvvida cacciata dalla Juve per condurlo, attraverso una drammatica scelta di Spalletti, a diventare il condottiero della «sua» Roma che oggi puo' salutarlo Uomo della Provvidenza. Toccando legno (di panchina) naturalmente.

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